Il re è nudo. Una citazione molto famosa della fiaba danese “I vestiti nuovi dell’imperatore” (o Gli abiti nuovi dell’imperatore) scritta da Hans Christian Andersen. Per noi rappresenta al meglio il momento del sindaco Piero Capizzi. Che dopo le elezioni regionali si ritrova solo. Anzi molto solo. Capizzi è un po’ tra l’incudine e il martello. E i dati delle regionali devono far riflettere. Non solo lui. Ma anche tutta la squadra di consiglieri e assessori che lo hanno appoggiato.
Passo indietro. Il Partito Democratico monrealese sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia. Arriva a queste regionali del 2017 spaccato in tante piccole parti: da un lato la compagine di Toti Zuccaro. Dall’altro quella di Tonino Russo. Poi Silvio Russo e Ignazio Davì. Perchè è importante sapere queste cose? Perché ci fanno il quadro della situazione. Capizzi sceglie (almeno supponiamo, ma crediamo di non sbagliare) di virare su Toti Zuccaro. Una scelta che non tutti condividono. E infatti da Alternativa Civica arrivano i primi “botti” con l’appoggio di alcuni consiglieri storici a Lupo. Lo stesso Ignazio Davì, fedelissimo di Capizzi, si schiera con Giuseppe Lupo. Il risultato non è molto esaltante: 336 voti. La frangia guidata da Silvio Russo, invece, punta su Antonello Cracolici. Anche qui poco meno di 400 voti. Mentro Tonino Russo va da solo, appoggiato da Rosanna Giannetto. Poco più di 300 voti. Alla fine, come al solito, parlano solo i numeri. Solo quelli sono importanti.
Zuccaro racimola a Monreale appena 1.200 voti. Meno del previsto. Ma è l’uomo forte, quello che in questo momento conta di più. Qui adesso per Capizzi si aprono due scenari importanti e inquietanti (per lui). O il “potere” di Capizzi a Monreale è scemato, oppure molti dei suoi lo hanno tradito. Dovrà spiegarlo a Zuccaro stesso il sindaco, perché Toti, in questo momento, a parte un assessore di riferimento (Rosario Li Causi), ha in consiglio comunale 5 consiglieri (Giuseppe Di Verde, Valeria Viola, Paola Naimi, Mimmo Vittorio e lo stesso Rosario Li Causi). Cosa potrebbe succedere? Beh Zuccaro potrebbe chiedere conto e ragione: quindi a Capizzi potrebbe imporre l’aut aut: o almeno tre assessorati (si “accontenterebbe” anche di due) o il ritiro della squadra di governo. Ma dire di sì a Zuccaro, a Capizzi potrebbe creare grattacapi anche dall’altra parte. Già, perché dall’altro lato c’è una compagine di centro-destra che chiede proprio la sua testa.
Andando al voto per il nuovo sindaco adesso, infatti, sull’onda della vittoria alle Regionali, e con un malcontento generale e diffuso, il centro-destra potrebbe avere vita facile. E Capizzi nella squadra di governo ha Santo D’Alcamo (espressione di Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima) e Gery Valerio (espressione di Gianfranco Miccichè di Forza Italia). Insomma Capizzi potrebbe meditare la “svolta” a destra, creare una maggioranza con questa compagine, rivoluzionare la sua squadra di governo, assicurarsi di arrivare a fine mandati, ma rinunciando fin da adesso a ricandidarsi nel 2019. Perché l’uomo di centro-destra candidato sindaco di Monreale non potrebbe mai essere (e non sarà) lui. Insomma la soluzione migliore per Capizzi al momento non c’è. Da tutti e due lati è esposto al “fuoco” nemico e amico. E’ chiaro che il Pd, così diviso non ha la forza per riproporre una candidatura di Capizzi. E Piero Capizzi lo ha capito benissimo.
Alternativa Civica non ha più grandissimo peso. Dall’altro lato il centro-destra pensa ad un suo uomo di fiducia e sta pensando di avanzare una mozione di sfiducia per far cadere lo stesso Capizzi ed andare al voto immediato. Mozione di sfiducia che dal centro-sinistra, a meno di clamorose svolte, non dovrebbe mai essere presentata. Ma si potrebbe creare l’immobilismo al consiglio comunale. Un immobilismo che non farebbe bene alla città. Insomma Capizzi non è sereno. E non può esserlo. Ma un incontro con Zuccaro si farà. Forse nel giro di 48 ore. Poi si decide. Probabile che ci sarà l’azzeramento di Giunta. Una storia già vista a Monreale in tempi passati con l’ex sindaco Toti Gullo passato da sinistra a destra nell’ultima fase della sua amministrazione. Poi tutti sanno com’è andata a finire.
Sembra una partita di calcio, quando il mister x motivi tecnici sposta un giocatore da destra a sinistra e viceversa. Che vergogna!
un uomo fallito te ne deve andare a casa tu e la tua giunta in questi anni per il paese di monreale non ai fato nula trade pieni di erbacce buchi nele trade