Alla fine la Corte dei Conti non si è convinta. Il pericolo dissesto incombeva su Monreale. E alla fine dissesto sarà. Ieri è arrivata la notizia al sindaco Piero Capizzi. La Corte dei Conti ha avviato le procedure per dichiarare il dissesto. La verifica semestrale del Piano di Riequilibrio, voluto dall’ex amministrazione guidata da Filippo Di Matteo e fatta proprio dall’amministrazione Capizzi aveva sollevato parecchi dubbi.
“Sono solo errori formali”, aveva replicato Capizzi alle spiegazioni richieste dalla Corte dei Conti, facendo ricorso. Ma in realtà qualcuno ci aveva visto giusto quando aveva annunciato che alla fine il dissesto sarebbe stato inevitabile. La nuova amministrazione, guidata da Capizzi, aveva trovato “un buco” da 32 milioni di euro, una situazione quasi impossibile da gestire. E soprattutto da sanare. Sono state chiuse le transizioni con Amia (3 milioni di euro) e con altri debitori, ma sul groppone rimaneva la cifra più grande: il debito con l’ex Ato da 14 milioni di euro. E lo stesso Capizzi fino all’ultimo aveva tentennato proprio sulla possibilità di assumersi la responsabilità di un piano di riequilibrio da gestire per 8 anni. Ma aveva deciso di provarci. Nonostante tutto.
Ora arriva il dissesto (Monreale era già in fase di pre-dissesto). Il primo cambiamento sarà la gestione affidata ai commissari dei pagamenti degli arretrati. La gestione ordinaria non dovrebbe subire modifiche e proseguire con il bilancio 2017 già approvato. Nessun problema per il personale perché il comune in questo momento non ha esuberi da fare. E sui precari sarà sempre il Ministero ad autorizzare la proroga per il rinnovo dei contratti. Infine, nessuna mutazione per le tasse: le aliquote sono già al massimo possibile. La notizia non sorprende più di tanto, perché era veramente complesso e difficile pensare che il comune sarebbe riuscito nell’impresa di portare avanti il piano di risanamento. Ora bisogna gestire una situazione complessa, ma non tragica né irrisolvibile.
sono una massa di ladri