C’è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Taranto, insieme al ministro dell’Istruzione e dell’Università, Valeria Fedeli, per inaugurare l’anno scolastico 2017-2018 nell’ambito dell’iniziativa “Tutti a scuola”. E da Monreale, è partita una delegazione del Parlamento della Legalità Internazionale, con il presidente Nicola Mannino e il vice Salvo Sardisco. Il ministro Fedeli ha anche firmato la bandiera italiana del Parlamento portata in Puglia dal presidente Mannino. L’iniziativa, voluta dal Quirinale, ha previsto la visita al quartiere Paolo VI, alla periferia della città, al plesso “Pirandello” e poi al plesso “Falcone”. La cerimonia nazionale di inizio d’anno scolastico – cui hanno partecipato circa 800 bambini provenienti da diverse scuole italiane – è avvienuta per la prima volta a Taranto ed è stata scelta una scuola “simbolo”, la “Pirandello”, nei mesi scorsi più volte attaccata dai vandali che hanno danneggiato porte, finestre, suppellettili e aule, compromettendo per diverse settimane l’agibilità dell’edificio e il regolare svolgimento delle lezioni.
“Un pensiero particolare va ai Comuni colpiti dal terremoto. In quelle regioni la priorità è stata la continuità scolastica, le scuole sono rimaste aperte sempre. La scuola che continua è segno di speranza, di ripresa – ha detto il presidente Mattarella – La scuola, ragazzi, non riguarda soltanto voi, i docenti e i vostri genitori: costituisce una grande e centrale questione nazionale. Perché la scuola è motore di cultura e, quindi, di libertà, di eguaglianza sostanziale. Deve essere veicolo di mobilità sociale. Non dobbiamo mai smettere di chiederci in che modo sia possibile investire di più, e sempre meglio, nella scuola”.
“Si deve tener conto che i temi della scuola, per la loro delicatezza e importanza, stanno molto a cuore a tante persone, a tutti, in realtà- ha proseguito Mattarella – E’ comprensibile, quindi, che vi siano diverse opinioni. Proprio per questo vi è bisogno di confronto che metta al centro gli studenti, il loro futuro, la loro capacità di integrarsi nel mondo del lavoro e nella comunità civile. Una dialettica vivace, anche serrata, è certamente proficua. L’importante è che convenienze, particolarismi e, talvolta anche strumentalità, non frenino lo sviluppo adeguato del sistema scolastico”. Poi parentesi sui vandali: “Chi distrugge le scuole, chi compie atti di vandalismo nelle aule, chi sottrae strumenti didattici, provoca una grave ferita: non soltanto, e stupidamente, a se stesso ma a tutti voi studenti. Quando si danneggia una scuola, viene ferita, in realtà, l’intera comunità nazionale”.
“Dobbiamo tutelare e mettere in sicurezza tutte le scuole. Su questo c’è un investimento di 9 miliardi – ha detto il ministro Fedeli – E’ altrettanto importante la sostenibilità del sistema, ma soprattutto che l’ambiente didattico sia innovativo, perché questo serve a combattere la dispersione scolastica. Ogni ragazzo che abbandona è una sconfitta per tutti. Dobbiamo far divenire le scuole di periferia scuole di eccellenza, investire di più lì”. E sul bullismo: “Stiamo monitorando molto e informando docenti e studenti sull’uso degli strumenti digitali – ha detto – Stiamo facendo interventi per educare al rispetto delle persone. Abbiamo distribuito oggi un opuscolo con 10 principi e applicheremo legge contro bullismo e cyberbullismo. Ma c’è anche una responsabilità educativa tra scuola e famiglie, bisogna allearsi”.
“Essere qui è stato per noi molto importante – hanno detto Mannino e Sardisco – Onorati aver portato il nome di Monreale al presidente e al ministro. La bandiera firmata dalla Fedeli, adesso, sarà esposta nella nostra sede monrealese”.