“Non siamo animati da sentimenti di razzismo od altro e anzi condividiamo la esigenza di dare ospitalità a chi fugge da teatri di guerre o in favore di vittime di persecuzioni politiche, ma non sfugge a nessuno, che abbia una minima conoscenza della realtà della frazione di San Martino delle Scale, la inopportunità di destinare immobili privati a centri di ospitalità di migranti”
A dichiararlo è Salvino Caputo ex sindaco di Monreale e commissario provinciale della Lega dei Popoli – Noi con Salvini, che ha invitato la amministrazione comunale a verificare, dove presentata, l’idoneità dei locali destinati a ospitare immigrati giunti a Palermo.
“Anche due anni fa – ha affermato Salvino Caputo – alcuni imprenditori locali, per invertire la crisi commerciale avevano deciso di trasformare locali in centri di accoglienza. Ma questo tentativo, spirò sul nascere proprio per la pronta reazione della comunità locale. Dopo anni caratterizzati dall’abbandono di abitazioni e di isolamento della frazione, oggi San Martino registra un momento di vitalità commerciale e turistica. Grazie anche alla rinnovata attenzione verso l’ambiente, il lavori di associazioni giovanili e della locale Pro Loco e agli investimenti realizzati da privati per il rilancio delle attività produttive della frazione. Oltre che per la straordinaria attività portata avanti dai Monaci dell’Abbazia sul fronte culturale ed aggregativo.
“Creare, per motivi di esclusivo interesse economico – ha evidenziato Salvino caputo – all’interno di abitazioni da tempo abbandonate, centri di accoglienza, significa mortificare i tanti sforzi portati avanti con grande sinergia da imprenditori, associazioni e pro loco. Ecco perchè ritengo illogico e anche deleterio per la ritrovata vocazione e rilancio di San Martino, significa sovvertire un equilibrio positivo che ha rilanciato come polo turistico, culturale e ambientale l’intero territorio. Siamo certi – ha concluso Caputo – che all’interno di tutte le Istituzioni prevarrà un senso di responsabilità tale da evitare di autorizzare centri di accoglienza. In ogni caso siamo pronti ad azioni di protesta a tutela della frazione”.