Ieri l’incendio che ha devastato nei giorni scorsi il bosco di Fontana Fredda a Giacalone è stato al centro di un dibattito televisivo. Se ne è parlato, infatti, ad Agorà, trasmissione che è andata in onda su RaiTre. Tanti gli ospiti in studio che hanno discusso sullo scempio causato dal fuoco che ha distrutto gran parte della Sicilia: Alessia Morani del Partito democratico; Elena Donazzan di Forza Italia; Massimo Giannini, giornalista; Roberto Weber, Presidente Istituto Ixè; Antonino Morabito di Legambiente; Alessandro Giuli, giornalista; Matteo Mauri del Partito Democratico; Leonardo Bianchi, giornalista.
“Situazione disastrosa in Sicilia, terra in grandissime difficoltà per affrontare gli incendi”, hanno detto dallo studio. Di certo, una visione dell’isola non molto confortante per il resto del paese. Tra gli intervistati Totò La Corte, segretario provinciale Snaf Fna, che ha, da subito, lamentato la mancanza di mezzi di portata sufficiente per affrontare un fenomeno di tale portata. “Il servizio antincendio è partito con il 20 per cento della dotazione dei mezzi disponibili. Il governo siciliano ha risparmiato nelle convenzioni con i piloti per far guidare gli elicotteri, invece di tagliare i costi di altre cose meno importanti, il danno si sarebbe ridotto almeno dell’80 per cento”.
“Ci siamo trovati in grandissime difficoltà”, continua Rosolino Di Carlo del Corpo Forestale dello Stato. La mancata pulizia del sottobosco e la lettiera naturale accumulata ha servito il “piatto pronto” all’incendio che si è propagato distruggendo ettari di bosco e immettendo nell’area una quantità indeterminata di monossido di carbonio, non certo positivo per la salute. L’uomo che non cura la natura, non vuole bene a se stesso, con il drammatico epilogo che gli alberi andati in fumo cresceranno tra anni, moltissimi anni o forse mai più.