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Silvana Saguto a processo, lo Stato chiede risarcimento di 7 milioni

E’ iniziato oggi a Caltanissetta, con l’udienza preliminare, il processo a Silvana Saguto. L’ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è accusata di avere gestito i patrimoni sottratti alla mafia favorendo familiari e collaboratori. A condurre l’udienza preliminare è il giudice Marcello Testaquadra, l’accusa è rappresentata dal procuratore capo Amedeo Bertone, dai sostituti Cristina Lucchini, Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti. A giudizio, tra gli altri, anche l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, i giudici Lorenzo Chiaramonte, Tommaso Virga e Fabio Licata. Rispondono a vario titolo di corruzione, truffa e falso.

Tra le richieste di costituzione di parte civile, su cui il giudice si pronuncerà alla prossima udienza, ci sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Giustizia e quello dell’Economia. Il ministero della Giustizia chiede alla Saguto un risarcimento di sette milioni di euro. Cinque per danno patrimoniale, due per danno all’immagine. Hanno chiesto di costituirsi parte civile anche l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, le amministrazioni giudiziarie dei sequestri e confische Rappa, Ingrassia, Acanto, Vetrano, Buttitta, Leone, Di Bella, Veragel, Motoroil, i dipendenti di Acanto, e i soci dell’imprenditore Rappa.

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