Ci aspetta una settimana di “fuoco”. In tutti i sensi. Perché le temperature saranno elevatissime (anche intorno ai 40 gradi) e sicuramente, qualche persona “onesta” e “intelligente”, non perderà l’occasione per dare fuoco ai terreni. Ieri sera un’intera zona è rimasta in ostaggio delle fiamme che sono di chiara matrice dolosa. Dalle 14,40 e fino all’una di notte fuoco in gran parte di Miccini. Con i residenti che hanno temuto per le loro abitazioni. Sul posto prima i Vigili del Fuoco, poi sei volontari di Overland, allertati dall’assessore Nicola Taibi (rimasto a coordinare gli interventi con Filippo Modica) e dal coordinatore Damiano Leccadito. Ma bisogna precisare una cosa, a scanso di equivoci: ad oggi il comune non ha ancora firmato la convenzione con la Protezione Civile Overland per l’emergenza incendi. E c’è una nota firmata dal responsabile dell’ufficio della Protezione Civile sulla scrivania del segretario generale Domenica Ficano datata febbraio 2017. Ma, fino ad oggi, 22 giugno, la convenzione non è stata ancora firmata. Nonostante siano stati trovati i soldi per gestire questo servizio. La nota, come detto, è stata presentata dall’ufficio coordinato dall’assessore Taibi al dirigente Busacca lo scorso mese di febbraio. Questa nota, sarebbe dovuta essere trasmessa al segretario generale in tempi rapidi. Ma sulla scrivania della Ficano c’è arrivata solo 15 giorni fa. E ancora rimane lì.
I volontari di Overland, dunque, per spirito di abnegazione e rispetto del loro lavoro di volontariato, si riuniscono e vanno a spegnere il fuoco. Senza che ci sia una sala operativa aperta, un servizio stabilito, i mezzi in piena efficienza. Ieri, come qualche giorno fa, è successa la stessa cosa. I Vigili del Fuoco non potevano intervenire in un’area molto impervia. Della Forestale nemmeno l’ombra. Il Governo regionale non ha ancora trovato i fondi per far partire il servizio antincendio. I pompieri, dunque, non hanno potuto fare altro che proteggere le abitazioni dal fuoco. Verso le 23 sono arrivati i volontari di Overland: si sono presentati in sei. Hanno lasciato le loro case e le loro famiglie e si sono gettati tra le fiamme, lì dove non riuscivano ad arrivare i pompieri. E’ chiaro, però, che non si può sempre e solo contare sull’abnegazione al lavoro di questi volontari. La convenzione serve per organizzare meglio il servizio e non farsi trovare impreparati. E a noi pare assurdo che da febbraio ad oggi non si sia trovato il modo di firmare quel documento e far partire il servizio. Ma qui, a Monreale, l’assurdo ormai è una normalità.