Centosessantamila euro finiranno in discarica. E qualcuno, probabilmente, dovrà spiegare perché le telecamere di videosorveglianza installate dal comune di Monreale, ai tempi dell’ex sindaco Salvino Caputo, funzionarono solo, per dirla con un detto siciliano “da Natale a Santo Stefano” e non furono mai riattivate. In questi anni si sono susseguiti due sindaci e mezzo. Da Toti Gullo, passando per Filippo Di Matteo e ora Piero Capizzi. Nessuno è riuscito nell’impresa. Ma oggi arriva una certezza: queste telecamere non servono più a nulla. Ripararle? Sarebbe antieconomico. Perché gli apparecchi sono vetusti e non filmerebbero più in maniera efficace. Insomma soldi “buttati” al vento.
Ma finalmente si arriva ad una soluzione definitiva visto che, quando avevamo qualche anno fa sollevato la questione, lo stesso Capizzi ci aveva detto che forse con una piccola spesa (si parlava di 6 mila euro) le telecamere sarebbero state riattivate. Alla fine, il sopralluogo dei tecnici deve aver fatto desistere lo stesso sindaco. La spesa sarebbe stata molto più alta. E quindi Capizzi ha virato su un nuovo progetto. L’acquisto di 6 videocamere tecnologicamente avanzate (costo complessivo dell’operazione, 18 mila euro) che non necessitano di passaggio cavi per essere installate. Le telecamere, almeno all’inizio serviranno per vigilare sugli “sporcaccioni” e saranno installate nei posti sensibili, come vi avevamo anticipato qualche tempo fa, dove di solito vengono abbandonati in maniera indiscriminata i rifiuti. Poi saranno spostate per il controllo della Ztl e del centro storico. Il Canale, al momento, è sorvegliato da 8 telecamere che sono state donate da Fastweb (ne abbiamo parlato qui).