A finire agli arresti domiciliari è stato Claudio Gangi, classe 1961, impiegato presso il Tribunale di Sorveglianza di Palermo, accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità, accesso abusivo ad un sistema informatico e millantato credito.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto procuratore Francesca Mazzocco e avviate alla fine di agosto 2015, hanno documentato i rapporti frequenti e confidenziali dell’uomo con vari pregiudicati residenti a Palermo e con i relativi familiari, ai quali, in almeno due casi, ha fornito informazioni acquisite dal sistema informatico del Tribunale di Sorveglianza dietro il pagamento di somme di denaro.
Inoltre, l’impiegato si è introdotto nel sistema informatico dell’Anagrafe per carpire almeno un indirizzo anagrafico e millantando credito presso un funzionario dell’Unep (ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti) di Palermo, si è fatto promettere del denaro dal titolare di un’attività commerciale.