Una cerimonia e una messa officiata da monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale si è tenuta questa mattina sul luogo dove la mafia ha ucciso e poi sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo. L’evento è stato organizzato dall’Arcidiocesi di Monreale in collaborazione con il Parlamento della legalità Internazionale. La piccola cerimonia si è tenuta in contrada Giambascio. Un lungo applauso ha salutato l’arrivo dell’Arcivescovo Pennisi, guida spirituale del Parlamento della legalità Internazionale che ha abbracciato con affetto i tanti giovani studenti che hanno partecipato all’evento. Tante le scuole che hanno accettato l’invito da Palermo, Monreale, Pioppo, San Cipirello, San Giuseppe Jato e perfino da Cerda.
In prima fila le autorità arrivate dalla Prefettura, dal Comando Regione dell’Esercito Regione Sicilia, dalla Questura di Palermo e dalla Compagnia dei Carabinieri di Monreale. E così un lungo applauso è stato indirizzato al Vice Prefetto Laura Franchina, al Tenente Colonnello dell’Esercito Tamburello in rappresentanza del Comando Militare Esercito Sicilia, al Sindaco di San Giuseppe Jato Davide Licari, al Colonnello dei Carabinieri Pietro Sutera e al Capitano dei Carabinieri Guido Volpe, alla Polizia di Stato e a tutte le forze armate presenti.
A concelebrare con Mons. Michele Pennisi l’Arciprete di San Giuseppe Jato Don Filippo Lupo e l’Arciprete di San Cipirello Don Giuseppe La Franca. Dalla lontana Bergamo anche una delegazione di studenti capitanata dalla coordinatrice culturale del Parlamento della Legalità Internazionale della Lombardia Patrizia Giaveri, con il primo cittadino del Comune di Romano di Lombardia Sebastian Nicoli. Presenti intorno l’altare l’Associazione Nazionale dei Carabinieri della Sezione di Monreale.
Parole forti, profetiche e chiare sono tuonate contro i carnefici della mafia che non hanno avuto paura e nessun rimorso di coscienza nell’uccidere, strozzare e sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe colpevole solo di essere figlio di Santino Di Matteo prima affiliato alla mafia e poi collaboratore di Giustizia. Tante volte l’omelia dell’Arcivescovo, ripresa pure da una TV tedesca è stata interrotta da applausi e consenso. Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, rispettivamente presidente e vice presidente hanno dato il benvenuto a tutti e organizzato l’evento in modo professionale, semplice ma impeccabile.
Dopo la celebrazione Eucaristica Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco hanno conferito a mons Michele Pennisi, proprio per le sue chiare e inequivocabili posizioni contro ogni forma di violenza e mafia, il premio memoria Giovanni Falcone 2017 pergamena controfirmata da Maria Falcone sorella del magistrato ucciso dalla mafia venticinque anni fa. “Accetto con affetto questo segno di riconoscimento – ha detto Monsignor Michele Pennisi – ma io rispondo alla mia chiamata di Pastore a servizio della Chiesa” A Pennisi anche una croce pettorale arrivata da Verona dove pochi giorni fa Nicolò Mannino ha insediato l’Ambasciata dell’Amore e che il prossimo 15 maggio troverà collocazione nel reparto che ospita i bambini malati di leucemia e tumore dell’ospedale di Verona.
“Sono commosso e felice perchè qui ci sono i volti di tutto il mondo e studenti di tutte le fedi – ha detto Nicolò Mannino -. Qui ce un cuore solo che batte forte come quello di chi non si arrende e crede nella forza travolgente della vita. Qui vi è oggi il richiamo alla coscienza di chi si è troppe volte macchiato di sangue innocente perchè – ha aggiunto Mannino – oggi Giuseppe siamo ciascuno di noi”.
Salvatore Sardisco, si è detto fiero di aver raccolto tanto consenso dal mondo scuola, specie da quello di Monreale: “Questa giornata rimarrà nella storia perchè ogni studente e studentessa non può che fotografare col cuore ciò che rende singolare un luogo che ieri ha visto morire un bambino, oggi cantano alla vita”.