In un consiglio comunale ieri fatto a tratti di urla, parole dette e non dette, emendamenti “fiume”, Ignazio Davì, ormai ex capogruppo del Pd, parla lo stesso con il piglio da uomo politico navigato, qual è in realtà. Nel suo intervento, breve e conciso, si rivolge direttamente al sindaco: “Lei, sindaco, ha una formazione politica simile alla mia, basata sulla serietà, sul rispetto e sulla coerenza – dice Davì – Oggi (ieri per chi legge, ndr) un’area politica che ha contribuito con serietà e grande senso di responsabilità alla sua elezione prima e ai tanti risultati positivi della sua amministrazione, che le è stata vicina in momenti delicati, che con forza ha osteggiato il maldestro tentativo, compiuto pochi mesi fa, di interrompere la sua esperienza amministrativa schierandosi contro senza se e senza ma, quest’area politica coerentemente con il percorso descritto voterà il bilancio da lei presentato”.

Poi Davì prosegue: “Anche il sottoscritto voterà questo bilancio e lo voterà perché fa parte di un gruppo di persone serie che hanno garantito a questa amministrazione competenze e professionalità e hanno evitato in questa sessione di bilancio un’umiliazione politica eccessiva per lei. Chi ha questa formazione politica, vede nella coerenza, nello stare sempre dalla stessa parte uno dei valori più importanti. Valori che sono presenti in molti colleghi di questo consiglio comunale. La politica è fatta di numeri senza dubbio e lei li avrà sindaco”. Ma poi arriva il monito: “Cerchi di differenziare chi crede realmente nel suo progetto politico da chi strumentalmente potrebbe usare questi passaggi per altro. É questa Sindaco la via da seguire nell’imminente rilancio della azione amministrativa”.