Cronaca

“Viva la grammatica”, gli studenti monrealesi a lezione da Massimo Roscia

Stamattina è apparso a Monreale Massimo Roscia scrittore di romanzi, saggi, sceneggiature per presentare ad alcune classi del Liceo Basile e ad alcune terze classi del Veneziano e del Guglielmo il suo ultimo lavoro “Di grammatica non si muore”. Un testo utile per giocare con la lingua italiana al fine di proteggere delle forme (utili) in estinzione, come il congiuntivo, e invoca il debellamento della pandemia di “ciaone e apericena”. Sempre all’insegna dell’uso pratico e vivo, perché la lingua è fatta per essere parlata, adattata, modificata, arricchita, cambiata, rivista, aggiornata, corretta, sempre e comunque amata.

“Oltre che divertente è utile, la grammatica serve a tutti – dice Roscia – a chi gioca ai videogiochi e a chi scrive in una redazione giornalistica. I segni che sono più maltrattati spesso sono quelli più piccolini, come l’apostrofo”. Roscia, dopo gli onori di casa dell’assessore Nadia Olga Granà, si è divertito a dialogare con i ragazzi facendo un elenco delle parole più ricercate su internet, sui modi di dire che imperversano stravolgendo e facendo abbruttire la lingua e invitando a leggere il suo libro ma non solo nella speranza che possa cambiare l’approccio alla lingua.

Speriamo che il segno di Massimo Roscia possa imprimere nelle giovani menti un segno importante per la crescita e la capacità di discernimento nell’uso quotidiano del lessico italiano. Unica nota stonata: il luogo in cui si è tenuto questo appuntamento così importante, perché la cosiddetta “Casa della Cultura” nonostante voglia imporsi come spazio privilegiato per tale tipo di incontri non è purtroppo in grado di ospitare un grande pubblico, non essendo adeguato ad accogliere grandi numeri di persone (come quello di oggi) col deleterio risultato che tendono troppo facilmente a distrarsi.

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