Oggi a Monreale è una data storica. Inizia ufficialmente la raccolta differenziata in alcune vie della cittadina normanna (leggi qui). Era ora, diciamo noi. Puntare sulla raccolta differenziata, oggi, è la scelta più sensata che si possa fare. I cittadini forse sono arrabbiati, non percepiscono i benefici e per questo si scagliano contro l’amministrazione. Sbagliano, però. Una cittadina moderna e civile fa la raccolta differenziata. Però, da un lato, hanno ragione su una cosa. Serviva una campagna di informazione più approfondita. Invece, in molte zone, sono stati tolti i cassonetti senza dare una spiegazione. Questa fase della raccolta differenziata non prevede la distribuzione né dei bidoni né dei sacchetti. E così, i residenti, si sono trovati ieri a gettare i sacchetti dentro ad un contenitore, oggi a dover fare i conti con il nuovo sistema, senza che nessuno gli spiegasse nulla. Serviva, secondo noi, una fase sperimentale, dei giorni di prova in cui gente competente, spiegasse ai cittadini come effettuare nel migliore dei modi la raccolta differenziata. E poi la Polizia Municipale, soprattutto in questa fase, avrebbe dovuto effettuare dei controlli approfonditi delle zone dove inizia la raccolta differenziata, sensibilizzando i cittadini ad un corretto utilizzo della raccolta dei rifiuti. Invece il vuoto. Anzi, su Facebook si leggono post inquietanti di gente che dovrebbe invece lanciare messaggi di tranquillità, del tipo “sereni, la Polizia Municipale è al vostro fianco e capiremo se in questa fase qualcosa non andrà per il verso giusto”. Invece tutto al contrario. E’ caccia alle streghe.
Proprio da Facebook, Capizzi ha lanciato il suo messaggio: “E’ vero, siamo in ritardo ma tutta una serie di vicissitudini hanno rallentato le nostre intenzioni: il fallimento della società Ato (con oltre 27 milioni di euro di indebitamento senza partite di credito) nel dicembre del 2014 (poco più di 5 mesi dopo la mia elezione a Sindaco), oltre un anno di confusione su come procedere (ordinanze contingibili e urgenti mensili per cercare di tutelare 70 operatori -solo quelli impiegati su Monreale- che improvvisamente si sono trovati senza lavoro e senza certezza sul loro futuro) e l’assoluta inerzia della Regione Siciliana incapace di risolvere il problema e con poche idee e peraltro confuse (vedi il continuo cambio di discariche dove conferire e le numerose ordinanze) sono fattori che hanno impedito la programmazione di un servizio efficiente di raccolta dei rifiuti e ciò nonostante abbiamo retto”, dice Capizzi. Che poi ha aggiunto: “Abbiamo il dovere di dare una svolta alla nostra Città. Rivolgo perciò (e lo faccio non solo da Sindaco ma anche da monrealese che ama la propria città) un appello a tutti voi miei concittadini residenti nelle aree in cui avvieremo la raccolta differenziata porta a porta per collaborare nel comune interesse.
Dimostriamo di amare la nostra Monreale e impegnamoci per garantirne il decoro e la vivibilità. Dimostriamo che i monrealesi non sono inferiori a nessuno e che anche noi abbiamo l’intelligenza e la capacità di far crescere culturalmente la nostra città. Diffondiamo il senso civico del rispetto delle regole e delle cose comuni. Dobbiamo farcela e insieme ce la faremo”. Tutto giusto caro sindaco. Ma ci dispiace dirti che la questione andava e poteva essere affrontata in maniera diversa. Bisogna pensare a tutti i monrealesi, anche a coloro che non hanno internet (e ce ne sono) e non leggono i giornali. La questione raccolta differenziata è una cosa serie. E serviva, pertanto, una giusta e corretta campagna di informazione.