Cani e cuccioli randagi avvelenati. Le carcasse lasciate a decomporsi per le strade con il rischio concreto igienico-sanitario. Ora è vera emergenza nella frazione monrealese di Grisì. La denuncia arriva da un lettore che ha inviato alla nostra redazione decine di fotografie. A Grisì, come in tutto il monrealese a dire il vero, sono decine i cani randagi che si incontrano per strada e nel centro storico. Ma la loro presenza dà fastidio a qualcuno. Che ha cominciato ad avvelenare i cani, lasciando polpette in giro per la strada. Ma non solo. Perché alcuni cuccioli sono stati uccisi a colpi di pietra. Ora la denuncia di chi possiede un cane ed ha paura a portarlo a spasso, visto che potrebbe ingerire qualche polpetta avvelenata. Il controllo dovrebbe spettare alla Polizia Municipale. Ma qui, di vigili, non ne hanno mai visti.
Un anno fa (ne parlavamo in questo articolo) il comune istituiva una tavolo tecnico per tentare di arginare il fenomeno del randagismo con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, la Polizia Municipale e i dirigenti comunali. “Il nostro obiettivo – dichiarava il sindaco Piero Capizzi – è quello di creare attraverso questo tavolo tecnico una sinergia tra comune e Forze dell’Ordine in un clima di collaborazione e possa essere finalizzato ad assumere interventi concreti e condivisi”.
Ma Giuseppe Lo Vecchio, presidente dell’associazione animalista Una aveva già intuito tutto: “Le chiacchiere stanno a zero, mi sembra un tavolo senza gambe. E’ sufficiente rispettare la legge in materia e gli impegni elettorali sottoscritti e sbandierati anche a mezzo stampa, ci dica cosa hanno fatto i fondi per la realizzazione del presidio sanitario veterinario a Giacalone (105 mila euro, ndr). Ci aspettavamo di essere coinvolti in questa riunione, invece non abbiamo ricevuto una sola chiamata”.
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Mai visto, in vita mia, un posto popolato da farabutti, così come il territorio di Monreale: delinquenti e personaggi naturalmente assassini, infatti non cago nessuno!