Il paese che accoglie i migranti a braccia aperte: l’Islanda

Rosangela Scimeca

La Straniera

Il paese che accoglie i migranti a braccia aperte: l’Islanda

31 Gennaio 2017 - 18:37

Secondo molti immigrati, l’Islanda sarebbe il paese meno razzista del mondo. Nella terra dove fino a 10 anni fa non c’erano stranieri, gli immigrati attualmente costituiscono il 10 per cento della popolazione. Secondo le ultime stime del 2015, su un totale di 332.529 abitanti, 24.293 sono cittadini stranieri. Tutti i nuovi arrivati sono stati accolti a braccia aperte. A Reykjavik, la capitale, i rifugiati sono stati ricevuti con benevolenza e grande spirito di solidarietà. Diversi partiti, infatti, hanno sostenuto la necessità di accoglierli durante la campagna elettorale per le legislative del 29 ottobre 2015. Un gran numero di islandesi si sono mobilitati proponendo di ospitare i rifugiati siriani nelle loro case, offrendo loro un aiuto concreto.

Alla fine di agosto 2015, è bastato un solo giorno perché 10 mila islandesi, al motto di “Solo perché non sta succedendo qui non vuol dire che non sta accadendo”, si iscrivessero su Facebook all’evento Kæra Eygló Harðar – Sýrland kallar (Cara Eygló Harðar, la Siria sta chiamando). Rivolto alla ministra del welfare Eygló Harðardóttir, l’evento online era stato creato per mostrare – e richiedere – un sostegno da parte dell’Islanda ai profughi siriani. I firmatari offrivano ospitalità, lezioni di lingua, aiuto legale, e questo richiamo alla solidarietà ha catturato subito l’attenzione: “Gli islandesi usano Facebook per aprire le porte ai profughi”, ha scritto il New York Times.

L’integrazione è un percorso virtuoso che gli islandesi stanno perseguendo continuando ad offrire ai nuovi arrivati alloggi, sussidi, vestiti caldi e corsi di lingua. Continua a leggere il post cliccando sul blog La Straniera.

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