Dici Sciascia, pensi ad un grande scrittore, giornalista, saggista, politico, poeta e drammaturgo siciliano. E per far conoscere meglio questo uomo, l’assessora Nadia Granà, ha organizzato, nell’ambito della rassegna del mese di gennaio a Casa Cultura, non solo la proiezione del docu-film “A futura memoria” di Enzo Muzii. Un’occasione unica per raccontare meglio la vita di un uomo simbolo della cultura siciliana. Che non è solo “Il giorno della civetta”.

In platea ci sono anche gli studenti della scuola Guglielmo II. ma l’ospite d’onore è la figlia di Sciascia, Annamaria Sciascia, arrivata a Monreale insieme al marito. “E’ un onore per noi e un privilegio”; ha detto la Granà. Ad introdurre il docu-film, lo scrittore Alessandro Savona, grande esperto della vita e delle opere del letterato siciliano: “Dobbiamo conoscere a fondo gli insegnamenti di Sciascia ed andare oltre i suoi scritti – ha detto Savona – Per esempio prendete Il Giorno della Civetta. Qui Sciascia dimostra, facendo un collegamento con l’opera Enrico VI di William Shakespeare, di essere un super scrittore. La Civetta, infatti, è la mafia che agisce alla luce del sole, di giorno, appunto. Poi dirà che la Sicilia è la metafora di qualcos’altro. A dispetto di molti, io lo considero uno scrittore molto ironico. aveva un umorismo fine come Pirandello”.

Il film, nato da un’idea di Maria Sciascia, vedova dello scrittore, è stato reso possibile da un’esplorazione dei materiali negli archivi della Rai. Nel lavoro il regista è stato aiutato da Marco Esposito, mentre Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia, ha cooperato alla ricerca per la parte siciliana.
Il giornalista Aldo Scimé ha curato i rapporti tra la fondazione Sciascia e la Rai.