Rubriche

Le “piaghe” di Monreale: la famiglia Eternit

Il nostro caro amico Sergio Calderaro ritorna a parlarci delle “piaghe” di Monreale. Protagonista dello scritto di oggi: l’Eternit. Tanti ne hanno paura, bollato fuori legge dallo Stato, ma che ogni giorno occupa un pezzo di territorio senza che nessuno dica e faccia niente. E il fatto curioso è che alcuni serbatoi si “muovono” da soli. Buona lettura…

Tanto tempo fa, alla periferia del paese di Monreale, un manufatto che aveva sulle spalle tanti anni di servizio, si trovò suo malgrado in un momento imprecisato di una giornata qualsiasi ai bordi di una strada. Il manufatto aveva forma di parallelepipedo, era di una coriacea sostanza un tempo molto diffusa che per le sue caratteristiche di durata e resistenza era stata chiamata Eternit.

La famiglia Eternit era diffusa in ogni dove e aveva nel tempo assunto le forme più disparate (tetti, tettoie, tubi, serbatoi, condotte, etc…) . Tutto andava bene, i membri dell’ enorme famiglia Eternit erano diffusi, onnipresenti, assolvevano i loro compiti in maniera efficace, silenziosa, potremmo dire zelante. Ma un triste giorno, in modo subdolo e senza apparente preavviso, era cominciata una sorta di caccia indiscriminata senza quartiere contro tutti i rappresentanti della gloriosa famiglia. Ciò che più infastidiva era il modo oltraggioso con il quale erano trattati dagli umani i quali sembrava avessero dimenticato le loro capacità, le loro funzioni e la loro ineguagliabile utilità. Venivano tacciati di pericolosità sociale, di essere responsabili di apportare morbi, sventure e malattie incurabili e in quanto tali tutti fuggivano lontano appena vedevano o credevano di vedere uno di quei manufatti. Bistrattati, ghettizzati, costretti a nascondersi  i manufatti cominciarono ad adattarsi a quella vita da perseguitati. Si dice che avevano acquisito altre nuove caratteristiche non meno sorprendenti di quelle che possedevano nella vita passata. Si diceva infatti che possedessero la capacità di muoversi  forse strisciando, facendo perno sugli angoli, saltando (nessuno lo sa) il tutto per evitare di venire catturati e quasi sicuramente fatti a pezzi.

A queste voci sulle presunte nuove capacità  acquisite io non volli credere mai, però, all’improvviso mi resi conto che tali capacità erano indubbie e ce n’erano altre, ritenute impossibili, che invece, mio malgrado ho dovuto constatare di persona. Infatti il manufatto pallelepipedale, che per semplicità chiameremo “serbatoio” era comparso un giorno o una mattina all’improvviso accanto a un cassonetto dell’immondizia. Non era strano ritrovare accanto ai cassonetti altri manufatti che all’improvviso comparivano e stazionavano là per giorni (materassi, frigoriferi, etc…) ma la cosa che mi colpì è che il serbatoio cominciò lentamente a spostarsi sul lato della strada dove si trovava, allontanandosi dal cassonetto passo dopo passo ma in maniera decisa, costante, giorno dopo giorno.

Adesso dopo un tempo imprecisato si è allontanato di diversi metri e giace apparentemente indisturbato ed è evidente che la nuova e inquietante capacità che ha acquisito è l’ invisibilità; infatti, malgrado sia considerato più pericoloso della peste o di prodotti di fissione di una attività nucleare, nessuno sembra accorgersi di lui e rimane così, sui bordi di una strada. Che si tratti di una vera e propria nuova capacità acquisita è confermata dal fatto che a vederlo siamo solo io e il mio vicino di casa, mentre agli altri, in particolare a chi dovrebbe occuparsene, è sicuramente invisibile.

Share
Published by