Palermo

Furti di auto ed estorsioni, maxi operazione della polizia: 24 arresti

Maxi operazione della Polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia, volta a disarticolare una pericolosa organizzazione criminale dedita alle estorsioni, perpetrate a seguito del furto di veicoli secondo il cosiddetto sistema del “cavallo di ritorno”, nonché alla commissione di rapine, furti e ricettazioni di veicoli.

Sono stati impegnati circa 200 agenti, coordinati dalla Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti per eseguire numerose ordinanze di custodia cautelare. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di settembre 2015; in pochi mesi, i poliziotti della Sezione Criminalità Organizzata della Mobile hanno individuato la ramificata organizzazione dell’associazione, ricostruendone la fisionomia e i ruoli dei componenti.

L’organizzazione prevedeva una rigida suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante spettassero precise competenze nella “filiera criminale”. Vi erano soggetti deputati alla commissione dei furti dei veicoli, suddivisi in batterie ed operanti sull’intero territorio cittadino, sodali che fornivano luoghi sicuri dove custodire i mezzi sottratti fintanto che si concludesse la “trattativa” con le vittime e, infine, intermediari che avevano il compito di contattare queste ultime al fine di prospettare la possibilità di recuperare il maltolto. Nel corso delle indagini concluse con i provvedimenti restrittivi di oggi, è stato possibile rilevare come l’organizzazione, capace di produrre ingentissimi guadagni, avesse suscitato l’interesse delle famiglie mafiose cittadine alla partecipazione agli utili della consorteria criminale.

In pochi mesi, i poliziotti della Sezione Criminalità Organizzata hanno individuato la ramificata organizzazione dell’associazione, i cui promotori sono stati identificati in Massimiliano Castelluccio e Antonino Noto e Salvatore Casamento. Il primo – così come altri due, ossia il fratello Gaetano e Leonardo Algeri – è attualmente detenuto, a seguito dell’arresto avvenuto nel corso dell’operazione antimafia della Squadra Mobile di Palermo denominata “Paesan Blues”, in occasione della quale vennero contestati gli stessi reati per cui oggi si procede, commessi in favore della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, all’interno della quale spiccavano le figure di Gioacchino Corso e di Giuseppe Lo Bocchinaro. In quella stessa operazione venne arrestato anche Andrea Casamento, fratello di Salvatore, a dimostrazione della continuità che gli odierni arrestati rappresentano nella gestione di un’attività che, per gli ingenti guadagni che è capace di produrre, come si è visto, ha da sempre suscitato l’interesse delle famiglie mafiose.

La particolare attenzione di “Cosa Nostra” ha trovato riscontro anche nei legami di parentela che connotano, oltre ai soggetti già citati, altri destinatari delle misure cautelari. Infatti, anche nel corso dell’attività investigativa, è stato possibile rilevare come gli appartenenti alle diverse famiglie mafiose avessero palesato le proprie pretese nei confronti della remunerativa attività delinquenziale. In particolare, in ragione della capacità dell’associazione per delinquere di operare trasversalmente all’interno dei mandamenti cittadini, sono emersi contrasti tra gli esponenti delle diverse famiglie mafiose in ordine alla titolarità del “diritto” di partecipare agli importanti guadagni prodotti dall’associazione per delinquere. “A tal proposito – spiegano dalla Questura – è stato accertato come i componenti dell’organizzazione fossero in grado, nel corso di un mese, di portare a termine all’incirca 100 furti di auto con un guadagno approssimativo di 200 mila euro”. I mezzi sottratti erano prevalentemente veicoli commerciali.

Ecco i nomi degli arrestati: Algeri Leonardo (carcere); Fanfara Lillo (carcere); Castelluccio Massimiliano (carcere); Sirchia Marcello (domiciliari); Presti Roberto (domiciliari); Ferrara Pasquale (domiciliari); Casamento Salvatore (domiciliari); Casamento Emanuele (carcere); Noto Antonino (carcere); Quattrocchi Francesco (carcere); Di Mariano Pietro (domiciliari); Castelluccio Gaetano (domiciliari); Di Maria Giuseppe (domiciliari); Lo Buono Gioacchino (domiciliari); Marchese Sebastiano (domiciliari); Lo Verso Vincenzo (domiciliari); Cirò Luca (domicilari); Presti Antonino (domiciliari); Adimino Salvatore (domiciliari); Carollo Salvatore (domiciliari); Di Maria Giuseppe (domiciliari); Falcone Marcello (domiciliari); Li Crasti Ciro (domiciliari); Marchese Vincenzo (domiciliari); Marino Anna Rita (domiciliari).

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