All’interno della manifestazione “Storie di libri tra Palermo e Monreale” è stato incastonato un gioiello godereccio: un piccol excursus nella storia del pane in Sicilia. L’iniziativa è dell’associazione dei commercianti del centro storico di Monreale del presidente Filippo Tusa che ha offerto, gratuitamente ai visitatori, alcuni prodotti tipici e non solo pane, ma anche sfincione , i classici biscotti a forma di “S” e di vari altri prodotti tipici monrealesi.
L’antica Forneria Messina, di San Martino delle Scale, presente con Elena Caracciolo ha allestito una rassegna di pani realizzati con farine tipiche della storia gastronomica siciliana.La Forneria ha presentato anche il “pane nero siciliano” ottenuto esclusivamente da farine di miscela integrale di grani duri: nero madonita, russello, percia sacchi e biancolilla moliti a pietra naturale; il pane ottenuto da grano di farina di Tumminia integrale; un pane di farro semintegrale con lievito madre. E poi altre due tipicità legate alla storia del secondo conflitto mondiale: il “pane comune” di grano duro a lievitazione naturale, cioè quello distribuito con le tessere (di infausta memoria) quando scarseggiava il frumento nel paese e il pane della storia del ventennio realizzato con “grano senatore cappelli”.
“L’esperienza di inserire nel contesto letterario questa parentesi – sintetizza Elena Caracciolo – ha costituito un perfetto modello di comunicazione da seguire in altre occasioni, perché l’esperienza culturale oggi può anche essere diretta verso la ricerca e il recupero delle tipicità locali attraverso uno studio sia delle testimonianze storiche che delle unicità territoriali così come fanno i migliori maestri panificatori siciliani”.