Dopo l’appello per il miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri di Papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa, ieri 7 novembre in occasione del Giubileo dei detenuti, durante l’omelia della messa celebrata nel carcere Pagliarelli di Palermo, Monsignor Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale e membro del Pontificio Consiglio della giustizia e della Pace ha detto: “Mi auguro che nella Chiesa e nella società civile, a partire anche da questo Giubileo della misericordia, si prenda sul serio l’appello di Papa Francesco”.
Continuando ha sottolineato il rispetto dell’articolo 27 della Costituzione italiana: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
“La pena dentro la prigione – ha aggiunto il vescovo – ha senso se, mentre afferma le esigenze della giustizia e scoraggia il crimine, serve al rinnovamento della persona, offrendo a chi ha sbagliato una possibilità di riflettere e cambiare vita, per reinserirsi a pieno titolo nella società”. – Concludendo – “La comunità cristiana è chiamata ad educare, aiutare, riabilitare, far sentire ciascuna persona degna di essere amata e di essere promossa nella vita sociale”.