Antoni Gaudì era certamente un architetto che ebbe sempre presente nel suo stile progettuale l’istanza di organicità naturalista che impregnava la sua opera. Durante il periodo in cui visse tutto il mondo dell’arte era rivolto a interpretare e codificare questo rapporto tra uomo e natura, ma di certo lui lo incarnò in modo singolare e del tutto personale.
Attraverso la ricerca per Gaudì la natura era una creazione divina di cui era indispensabile conoscere le leggi per portare avanti la stessa opera di Dio, una forza sovrumana che gli esseri umani dovevano ancora riuscire a dominare. Gaudì si pone dunque come il decifratore architettonico, l’interprete umano dei misteri dell’opera divina.
Questa attitudine è chiara nelle costruzioni come la cripta della Colonia Guell a Santa Coloma de Cervellò e in particolare nella Sagrada Familia. L’architettura di Gaudì affonda le sue radici nella terra fecondata dalla Fede, è una dichiarazione di principii cristiani: l’Armonia dell’universo, la Redenzione del peccato, la gerarchia naturale e la ragion d’essere della Famiglia come nucleo vivente della Comunità Cristiana.
Proprio in questo senso per promuovere la declinazione dello spirito cristiano nel mondo dell’architettura si terrà la Lectio Magistralis “La costruzione della Sagrada Familia e di Gaudì” esposta dall’architetto Chiara Curti, collaboratrice alle opere della Sagrada Familia e docente presso la facoltà di Antoni Gaudì a Barcellona.
L’appuntamento organizzato dall’Arcivescovado di Monreale il 26 ottobre alle ore 11 si terrà presso i locali del Palazzo Arcivescovile di Monreale e saranno presenti Monsignor Michele Pennisi, Giusy Agueli, presidente di Palma Vitae, l’architetto Ciro Lomonte presidente di Magistri Maragmae.
Ancora una volta l’Arcivescovo Pennisi con questo tipo di interventi cerca di stimolare il dibattito culturale sul territorio e richiama positivamente l’attenzione verso tematiche che ci indicano le chiavi di lettura del mondo circostante e delle esperienze iconiche. Troppo spesso esse fanno parte del patrimonio culturale moderno e contemporaneo ma ci sembrano elementi troppo slegati o di cui ci sfugge la connessione e grazie a questi appuntamenti i laboratori architettonici plurisemantici come la Sagrada Familia diventano occasioni per una riflessione più profonda.