Seduta del Consiglio Comunale certamente dal carattere e sapore molto anomalo. Di certo le componenti in ansia erano due: una meramente politica e incardinata nel focus della discussione e l’altra era quella dei precari, cui stava molto a cuore l’approvazione del bilancio. Non arrivare alla deliberazione di questo documento avrebbe significato sfiduciare il Sindaco e la Giunta e costituiva parimenti la conta dei nuovi assetti.
Il Sindaco Piero Capizzi, in un’ampia prolusione introduttiva ha motivato le posizioni e le scelte che dovevano portare al voto favorevole e in questa sua azione ha però cercato di inviare dei chiari messaggi di conciliazione alle due anime del Pd che si sono scontrate in assemblea. Ha sottolineato che la confusione degli assetti delle compagini politiche come quelle del Pd “aldilà di posizioni più o meno opinabili o leggittime, dovrebbero avere delle sfaccettature maggiormente concilianti per arrivare a una condivisione”.
Più che insistere sul bilancio ha chiesto di risanare gli equilibri e ha richiamato tutto il Consiglio al dovere del ruolo istituzionale e nei confronti della Città. Gravose conflittualità che ha addossato al capriccio di qualcuno. Ma tutto il discorso di Piero Capizzi, con un fare responsabile teso alla ricerca del convincimento veniva costantemente disturbato dal fermento e dalle vive discussioni dei consiglieri comunali che in un battito di ciglio trovavano nuovi accordi e assi di interesse.
La nuova anima del Pd si era presentata con un nuovo capogruppo e con una compagine che non si è difesa nemmeno con le dichiarazioni di intento o supportando il voto contrario a questo bilancio. Ma piuttosto è come se avesse scoperto che qulcosa è venuto meno e difatti ha permesso al consigliere Toti Gullo di inveire a man bassa contro questo nuovo Pd.
In Giunta addirittura screditano la nota del Pd Regionale pervenuta stranamente senza una firma autografa segno che forse qualcosa non funziona del tutto bene. Noi notiamo da subito che stranamente segna la sua presenza il consigliere Marco Lo Coco (quasi sempre assente) e che magicamente l’ex assessore Pippo Lo Coco appare alla fine del voto tribolato e precoce con il tempismo da primadonna. Mentre Aurelia Di Benedetto è andata via prima di votare.
L’epilogo è una semplice votazione che vede la nuova maggioranza (appoggiata con spregiudicato vigore anche dai consiglieri Guzzo e Giuliano) vincente con 16 voti contro i 12 dei contrari. A questo punto il tanto vociferato assessorato in quota del gruppo di Cambiamo Monreale sta pian piano concretizzandosi. Chissà se sarà Taibi a cedere il suo posto…