Due settimane fa calava il sipario sull’edizione 390 della Festa del Crocifisso di Monreale. Edizione che ha raccolto qualche critica, ma tantissimi consensi. Tra questi ultimi quelli dell’Associazione commercianti di Monreale. “Siamo contenti di come è andata la Festa – dice il presidente dell’Acm Filippo Tusa – Desideriamo ringraziare per il loro impegno l’assessore Ignazio Zuccaro, il sindaco Piero Capizzi, l’amministrazione in generale e tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Grazie anche alla Confraternita del Crocifisso e alle Forze dell’Ordine che hanno garantito la nostra sicurezza e quella delle persone presenti”.
Una Festa che per i commercianti è sempre un momento delicatissimo, il momento in cui Monreale si anima e si popola, che mette alla prova l’intero circuito commerciale della cittadina normanna: “Buone le presenze in città durante la Festa – dice Tusa – Insomma siamo soddisfatti perché la Festa sta crescendo anno dopo anno. Adesso speriamo che l’amministrazione ci riservi delle belle sorprese per quella del 2017, sperando di essere coinvolti in tempi utili per poter dare una mano attiva anche nel ruolo dell’organizzazione della parte commerciale e per essere vera parte attiva di questo evento che tutti i monrealesi attendono con trepidazione”.
L’associazione dei commercianti sta sempre più acquisendo un ruolo importante nella vita economica della città e l’amministrazione adesso ne deve tenere conto: “Abbiamo apprezzato l’impegno della politica e sappiamo che hanno mantenuto tante promesse che ci avevano fatto, penso alla fermata dell’Amat o alla scalinata, ma sappiamo che ci sono tante altre cose da portare a termine, mi riferisco per esempio al ripristino di alcune aree di parcheggio, alla videosorveglianza di via Torres, alla segnaletica stradale e turistica, all’affidamento di alcune aiuole delle vie di accesso alla città”. Insomma il presidente Tusa mette i classici puntini sulle “i”: “Siamo fiduciosi – conclude Tusa – Dopo la sbornia post Festa adesso è tempo di rimettersi a lavoro. Tutti”.