“Ancora nessuno mi ha detto niente, ma se devo andare via lo farò con la massima serenità”. Ignazio Zuccaro, assessore al Turismo del comune di Monreale, parla del probabile “rimpasto” di Giunta. Analisi lucida della situazione, battuta sempre pronta e qualche sassolino dalla scarpa da togliersi.
“So che c’è un ragionamento in atto – dice Zuccaro – ma al momento non c’è nulla di ufficiale. I nomi che circolano voi li avete scritti. Sono quelli”. Insomma Zuccaro non si sbilancia sui successori, anche se dice: “Al posto di Russo e Granà, io metterei sempre Russo e la Granà. Nadia sta lavorando benissimo, senza soldi e tra milioni di difficoltà; Sandro sta finalmente portando dei risultati concreti nella Polizia Municipale. Al posto mio? – sorride – Sceglierei uno dei ragazzi che hanno contribuito al successo e all’elezione di Capizzi”.
A proposito di Capizzi: “Piero è un amico – dice Zuccaro – L’ho votato la prima volta, lo farei oggi e lo farei anche tra tre anni alle prossime elezioni. Ha vissuto, come la nostra amministrazione, momenti di alti e bassi. Ma ha svolto il suo lavoro assumendosi oneri impegnativi. Ed ha affrontato tante difficoltà. Il nostro errore? Chiuderci a riccio nei momenti più complessi”.
Monreale ha vissuto due anni intensi, e Zuccaro ha accettato il suo primo incarico da uomo politico: “La gente mi deve giudicare per il lavoro che ho fatto, non perché sono il fratello del segretario comunale del Pd – dice l’assessore – Mi sono messo in gioco, ho fatto tutto quello che potevo fare, barcamenandomi tra fondi esigui, ricevendo duemila critiche, anche dagli addetti ai lavori. E forse non me lo meritavo. Il fatto è che la gente vuole sempre vedere il bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno”.
E Zuccaro fa l’elenco delle cose fatte: “Potevamo fare di più? Ovvio, ma direi che le cose nel bene e nel male le abbiamo fatte. Penso al parco giochi, alla scalinata, alla potatura degli alberi in via della Repubblica, l’estate monrealese, una Festa più dignitosa, solo per citare gli ultimi fatti di cronaca. Ma abbiamo ricevuto lo stesso critiche. E non capisco. Monreale veniva da cinque anni di vuoto assoluto. E quando eravamo in opposizione siamo sempre rimasti in silenzio. Oggi l’opposizione, invece, critica e critica. Tanto per il piacere di farlo”.
Il rimpasto però ormai appare imminente: “E’ un’esigenza partitica più che di fatti legati al lavoro che abbiamo svolto. Fare spazio per far entrare qualcuno? Non mi interessano queste cose. Se rimpasto sarà, sarà fatto solo per il bene della città di Monreale. Cosa farò io? Mi dedicherò a mio figlio, a mia moglie e alla mia famiglia. Ho sottratto loro troppo tempo”. Nel 2019 vedremo Zuccaro tra i candidati? “Assolutamente no”.