Chiuderà i battenti sabato 22 maggio, con una piccola cerimonia alle 11,30, la VI Biennale d’Arte Contemporanea Italiana organizzata dall’Associazione Culturale ArtEos in collaborazione con il gruppo “Contenitore di emozioni” e il patrocinio del Comune di Monreale.
La collettiva, ospitata nel salone a piano terra del complesso monumentale Guglielmo (Sale dell’ex Monastero dei Benedettini) e costituita da ben 50 artisti, ha riscosso nei giorni di apertura dell’esposizione un buon successo di pubblico ma soprattutto ha permesso a un nutrito gruppo di artisti di varia provenienza, provenienti anche dal nord Italia, di confrontare fra loro opere di vario genere, in maggior parte dipinti ma anche fotografie e composizioni a tecnica mista.
Pochi i Siciliani, circa dodici, e ancor meno i palermitani, circa sette, ma ben figurano nel contesto degli artisti espositori. Fra questi ultimi meritano un accenno in particolare Daniela Gambino, la quale con la sua “Veduta del foro Italico visto dal mare”, accoglie all’ingresso della sala i visitatori: l’opera, a tecnica mista, ha, oltre la ricerca del bello, il nobile scopo di utilizzare e riciclare materiali di scarto, creando così una visione quanto mai vivace e colorata di una Palermo che, purtroppo, del riciclo non conosce l’arte ma che proprio dall’arte può trarre nuove idee per il riciclo di materiali quali vetro o addirittura pietrisco.
Palermitani sono ancora Giacomo Licciardi e Pietro Tallarita, e se il primo espone un dipinto su legno che sembra una fiancata dei classici carretti siciliani, dove domina il mondo dei Cavalieri, fra i quali il famoso Ruggero, protagonista del dipinto, che si scontra con i tradizionali nemici “Mori”, il secondo, Tallarita, con il suo acrilico su tela “Mare Mostrum” propone una simpatica e fantasiosa rappresentazione di pesci antropomorfi che si incontrano nel fondo di un mare ricco di biodiversità.
Da Caltavuturo invece proviene Maria Colletti, che con il suo olio su tela “Album ricordi” realizza un’opera “a cornice”, dove oggetto della rappresentazione è un libro aperto che espone due immagini di paesaggi e un foglietto che reca forse la dedica ad una ideale destinataria.
Altro siciliano, di Aragona, è Filippo Chiappara: la sua “Fragranza di primavera” rievoca indubbiamente i colori accesi del paesaggio siciliano, qui un campo di papaveri su un fondo azzurro, ma ricorda anche, nella stesura del colore acrilico sulla tela, echi della pittura Impressionista.
Colori vivaci e paesaggio sono ancora protagonisti dell’olio su tela di Stefania Ingrosso, artista di Carmiano (Lecce), che nella sua tela riesce a comunicare con gioia coloristica una vera “Esplosione di emozioni”, di contro sembra invece quasi un monocromo l’acquarello di Teo Ciracì, di Grottaglie (Taranto) che pone al centro della sua creatività pittorica un pugno di sicilianissimi “babaluci”.
Un ultimo accenno merita anche il vivacissimo acrilico su tela di Mina Cappussi, artista poliedrica e originale, che ama creare e riprodurre immagini riflesse su uno specchio, di estrema plasticità e interessante stilizzazione.
Meriterebbero una citazione molti altri artisti assai interessanti, ma, come si sa, l’arte e in particolare la pittura va vista di persona, va gustata con lentezza e apprezzata anche nel suo contesto così che alla fine le parole non possono non essere talvolta riduttive, ci si augura quindi che possano esserci altre occasioni per Monreale di accogliere le opere di questi artisti Italiani.