Monreale, ricorso dei precari, udienza rinviata a Giugno

Dovranno ancora aspettare i dipendenti precari del Comune per conoscere l’esito del ricorso presentato nel 2013, ai fini del riconoscimento della trasformazione a tempo indeterminato dei loro contratti. La sentenza doveva essere infatti emessa il 13 aprile scorso, ma il giudice del lavoro del Tribunale di Palermo ha ritenuto di dover differire l’udienza al prossimo 8 giugno.

La motivazione di questo ulteriore rinvio è legata essenzialmente alla situazione che riguarda quei ricorrenti che, a seguito dei processi di stabilizzazione che l’amministrazione comunale ha attuato nel dicembre dello scorso anno, sono stati frattanto assunti a tempo indeterminato. Secondo la tesi illustrata dall’avvocato Carmen Milazzo, che rappresenta e difende l’ente, per loro sarebbe venuta a cessare la “materia del contendere”.

Avendo la necessità di acquisire precisi ed aggiornati elementi di valutazione su tale aspetto, il giudice Paola Marino ha chiesto ai legali Massimo Errante e Fabio Martorana, che assistono i lavoratori comunali, di “dedurre sulla attuale posizione dei singoli ricorrenti e sulla eventuale cessazione per alcuni di essi della materia del contendere”.

“Risulta comprensibile la strategia difensiva portata avanti dall’avvocato incaricato dal Comune – dichiara Nicola Giacopelli, segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica – ma francamente la ‘materia del contendere’ per coloro che sono stati stabilizzati non appare per nulla cessata, se non altro per ciò che attiene al diritto ai richiesti risarcimenti. Né va dimenticato che gli stessi nello scorso dicembre sono stati assunti in pianta stabile con contratto a 18 ore settimanali, mentre in caso di esito favorevole della sentenza verrebbero ad essere stabilizzati con impiego a 24 ore a settimana”.

Ma, a prescindere da tutto ciò, ben difficilmente la controversia si concluderà definitivamente l’8 giugno, tenendo in considerazione il fatto che la parte soccombente avrà comunque la possibilità di ricorrere in Corte di Appello avverso la sentenza.

“E’ in ogni caso importante notare e ricordare – conclude Giacopelli – che è stato oramai chiarito, anche dalla Corte di Cassazione, che nei casi di abusivo utilizzo del contratto a termine da parte degli enti pubblici, i lavoratori hanno sempre diritto al risarcimento dei danni, senza che sussista per loro la necessità di fornire le rigorose prove dei pregiudizi effettivamente subiti”.

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