“Gender: parliamone!”, a Palermo incontro-conferenza aperto a tutti

Guglielmo Francavilla

Palermo

“Gender: parliamone!”, a Palermo incontro-conferenza aperto a tutti
Un incontro conferenza sulle tematiche del gender, in collaborazione con la Scuola Teologica di Base di Palermo e l’Associazione socioculturale “KK onlus”

10 Marzo 2016 - 09:46

Si è svolto in questi giorni, nell’Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, un incontro conferenza sulle tematiche del gender, in collaborazione con la Scuola Teologica di Base di Palermo e l’Associazione socioculturale “KK onlus”.

L’iniziativa, aperta a tutti, è nata dall’esigenza di chiarire, dal punto di vista cristiano, umano e antropologico, gli aspetti relativi all’identità maschile e femminile. Hanno partecipato, con molto interesse e in numero inaspettato, gli studenti della Scuola Teologia di Base di Palermo, studenti della Facoltà Teologica, presbiteri e gente interessata all’argomento al quanto delicato.

L’introduzione e la moderazione della conferenza è stata a cura del professor Salvatore Priola, Direttore della Scuola Teologica di Base, che ha spiegato il perché di questo incontro, ovvero, “per dialogare non per alzare muri ma per costruire ponti che facilitano l’incontro, come direbbe Papa Francesco”.

Pietro Cognato, docente di Teologia Morale e Bioetica, durante la sua esposizione, ha voluto far riflettere come spesso siamo vincolati da una paura che è l’omofobia, infatti non l’omosessualità che mette a rischio il pensiero comune e non è l’eterosessualità la chiave del benessere, il dovere, in questo bolgia di “diritti” e “doveri travisati, di ogni persone è quella di capire chi è il più debole”. La domanda, in campo etico, non è chi sei o chi vuoi essere, ma è: “chi è il più debole, chi dobbiamo difendere. Il più debole è il bambino, e l’adulto ha il dovere di assicurare, al minore, la possibilità di interagire con maschi e con femmine, perché è un’esperienza integrale e non mutilata”. Per il mondo cristiano si è voluto far notare che: “L’amore non fa male a nessuno, ecco perché soddisfa in pieno tutto ciò che Dio richiede da noi. L’amore è l’unica legge di cui avete bisogno. Come possiamo trovare nella lettera ai Romani (Rm 13:10-13) e questo ovviamente è valido per la globalità delle persone, come deve essere ben chiaro che l’imposizione non è etica, ma è una violenza”.

Nello Dell’Agli, docente di Psicologia, ha fatto un’analisi sulla differenza tra sesso biologico e lo sforzo di definirsi uomo o donna, e come gli omosessuali da più di cinquant’anni hanno provato una forte sofferenza dovuta al fatto di non poter esternare la loro sessualità in maniera assoluta negli anni passati e in modo travagliato ai giorni d’oggi. Un’ammonizione doverosa è nata per tutti quei cristiani che invece di accogliere con rispetto l’omosessuale, replicano “a colpi di Bibbia” infatti: “nel cerchio fraterno della chiesa, bisogna ascoltare, apprendere e confrontarsi”. Sul piano teologico, il professor Dell’Agli ha fatto riflettere come nella sessualità umana c’è una teleologia e si manifesta con la finalità della riproduzione e dell’apprendimento reciproco, non per ultimo il bisogno di custodire e apprendere reciprocamente, pena la perdita di un bagaglio culturale e dei valori antichi. Per questi motivi i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre, di una mens maschile e una mens femminile che insieme diventano complementari.

A conclusione diverse persone di diverse età hanno fatto domande di chiarimento ai docenti i quali hanno risposto con molta schiettezza. Un incontro molto composto, ordinato e ricco di entusiasmo da parte di tutti, cosa molto rara data la tematica dell’incontro e ben lontana dai vari talk show televisivi che sfociano in un voler prevaricare uno sull’altro senza il basilare rispetto reciproco, tutto questo porta speranza e aria di cambiamento.

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