Tracciabilità dei prodotti ittici, operazione della Questura: sanzioni a Partinico per 5 mila euro

Redazione

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Tracciabilità dei prodotti ittici, operazione della Questura: sanzioni a Partinico per 5 mila euro
Lungo un ampio tratto della costa occidentale della provincia palermitana, due gli esercizi commerciali nel mirino

25 Febbraio 2016 - 12:29

Un importante servizio di controllo integrato del territorio, è stato effettuato, su direzione della Questura di Palermo, dalla Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Asp di Carini, dal servizio veterinario di Carini e da personale della Siae, lungo un ampio tratto della costa occidentale della provincia palermitana, ricadente sotto la competenza del Commissariato di Partinico.

I poliziotti del commissariato e del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia hanno condotto le operazioni che si sono dispiegate, lungo un tratto di costa occupato da numerosi e noti ristoranti di Terrasini. I servizi hanno portato a sanzioni per un importo pari a circa 5 mila euro.

Due gli esercizi di ristorazione, finiti nel mirino del personale (le forze dell’ordine non hanno fornito i nomi dei locali ndr.): al titolare di uno è stata contestata la mancata rintracciabilità del prodotto ittico, con la sanzione amministrativa di 1500 euro ed il sequestro amministrativo del pesce considerato “non rintracciabile”, tra l’altro successivamente destinato alla distruzione.

Nel secondo esercizio di ristorazione controllato è stato contestato il mancato aggiornamento delle schede di autocontrollo, per una sanzione amministrativa pari a 2000 euro e la violazione della normativa specifica sul diritto d’autore per un importo pari a 650 euro. “Nel corso dell’operazione – spiegano dalla Questura – è stato anche arrestato un giovane malvivente rumeno, in esecuzione di un provvedimento di revoca del decreto di sospensione e di ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo. L’uomo dovrà espiare – aggiungono dalla Questura – un residuo di pena, per il reato di furto aggravato, pari a 5 mesi e 28 giorni”.

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