Piana, il sindaco non risponde alle interrogazioni, l’opposizione scrive al Ministero: “Rimuovetelo dall’incarico”

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Piana, il sindaco non risponde alle interrogazioni, l’opposizione scrive al Ministero: “Rimuovetelo dall’incarico”
Il gruppo Piana Civica invia anche le interrogazioni alle quali non ha mai ricevuto risposta

23 Febbraio 2016 - 13:17

Una “lotta” vera e propria quella tra i consiglieri di opposizione del gruppo Piana Civica e del primo cittadino del comune arbereshe Vito Scalia.

Una “guerra” che è finita tra le mani del Ministero dell’Interno al quale il gruppo di Piana Civica si è rivolto per chiedere “la rimozione immediata dall’incarico di sindaco per gravi violazioni di legge”. Nella lettera, che il gruppo Piana Civica ha inviato anche alla nostra redazione, i consiglieri chiedono la rimozione anche del presidente del consiglio comunale, perché “mediante un comportamento ingiustificatamente omissivo, sviliscono il ruolo del Consiglio Comunale emblema e luogo supremo del confronto e della partecipazione democratica all’interno di un comune.

In particolare da mesi violano la legge ignorando precisi diritti dei Consiglieri Comunali ai sensi degli Artt. 42 – Attribuzioni dei Consiglieri, 43 – Diritti dei Consiglieri e 39 – Presidenza dei consigli Comunali e provinciali del Testo Unico degli Enti Locali D.lgs 167/2000, nonché violando gli articoli 14 – Interrogazioni e 19 – Convocazione, del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale del Comune di Piana degli Albanesi”.

La storia parte da lontano, dallo scorso anno addirittura quando il gruppo Piana Civica ha presentato varie interrogazioni al sindaco “molte di queste sono rimaste senza alcuna risposta, in modo particolare nel 2015 e fino ad oggi, l’amministrazione comunale si è praticamente rifiutata di rispondere a tutte le interrogazioni legittimamente presentate su diverse tematiche per l’accertamento di fatti amministrativi pertinenti e secondo il normale svolgimento della funzione di controllo che ciascun consigliere eletto è chiamato ad esercitare”.

E il gruppo di consiglieri comunali fa la lista delle interrogazioni rimaste inascoltate: “Richiesta chiarimenti su presunte indagini di polizia su appalti di LL.PP. affidati in emergenza, noli e sul servizio di raccolta e conferimento rifiuti”; “Chiarimenti sullo svolgimento delle gare di Canoa e Canottaggio di Domenica 5/07/2015”; “Richiesta chiarimenti su rinuncia al finanziamento per il progetto Parco SubUrbano sito in Via Pietra di Maria, oggi in stato di totale abbandono”; “Chiarimenti sulla Situazione della Gestione del Servizio di Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti.

Dalla data di presentazione delle interrogazioni in elenco fino ad oggi Questo Gruppo Consiliare non ha avuto alcuna risposta, questo in palese violazione dei diritti dei consiglieri Art. 43 del TUEL che al terzo comma prevede: “…Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri. Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento consiliare” e l’Art. 14 – Interrogazioni, del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale che addirittura detta tempistiche per la risposta ancora più brevi, infatti al terzo comma l’articolo prevede: “le interrogazioni sono presentate, e formulate per iscritto e firmate dal proponente o dai proponenti al Sindaco, che è tenuto a rispondere direttamente o delegando un assessore entro il termine di giorni 15 ”.

“Lo svilimento del ruolo dell’intero Consiglio Comunale operato mediante il sistematico e metodico rifiuto a rispondere alle interrogazioni o alle altre iniziative consiliari di cui sopra, configura non solo la violazione delle leggi citate, ma una totale mancanza di senso delle istituzioni e una mancanza di rispetto del valore della democrazia che si estrinseca mediante l’elezione di maggioranze ma soprattutto attraverso l’elezione e la tutela delle minoranze politiche – dice Alberto Petta, consigliere di opposizione -. Va da sé che ignorando le istanze e gli atti ispettivi dei consiglieri si ignora l’intera cittadinanza, la quale presenta le proprie istanze per mezzo dei consiglieri eletti senza però trovare alcuna risposta né considerazione da parte dell’amministrazione. Peraltro l’assenza e la mancanza di risposte ai consiglieri, al personale del comune e ai cittadini sono direttamente proporzionali alle performance amministrative”.

E il gruppo è pronto ad adire le vie legali per capirne di più sull’intera vicenda. Ma intanto la palla passa al Ministero.

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