È partita una petizione per l'indimenticato pilota Italiano Vittorio Brambilla e si invitano tutti gli sportivi d'Italia e del mondo ad aderire. Vittorio Brambilla era nato a Monza l'11 novembre 1937 ed iniziò a gareggiare con i kart con il fratello Tino, per poi passare alle auto di tutte le categorie. Si cimentò infatti con le Gran Turismo, con le Formula 3 e 2, sino a giungere ai Prototipi ed all'ambita F.1. Vittorio ha disputato 79 Gran Premi di Formula 1, vincendo, al volante della March Coswort il GP d'Austria del 1975, gara finita anzitempo per le avverse condizioni meteo e nella quale riuscì a mettersi dietro il futuro campione del mondo James Hunt e l'esordiente Tom Pryce. Fu comunque un ricordo agrodolce per il simpatico Vittorio. Infatti, durante il warm – up della gara, l’americano Mark Donhoue, a causa dell'improvviso scoppio di uno pneumatico, uscì rovinosamente fuori strada e perse la vita a causa delle lesioni interne riportate. Nel 1978, l'incidente che segnerà la sua carriera, avvenuto alla partenza della gara di casa, il GP di Monza. Vittorio venne coinvolto nel terribile impatto, con successivo rogo, nel quale perse la vita lo svedese della Lotus Ronnie Peterson. Brambilla riportò una frattura al cranio e dopo alcuni mesi di degenza, nel corso dei quali si temette anche per la sua vita, venne dimesso dall'ospedale. Forte del contratto già firmato con l'Alfa Romeo che nel frattempo per sostituirlo aveva ingaggiato Bruno Giacomelli, tornò in pista nel GP. d'Italia del 1979. Vittorio concluse la corsa con un onorevole 12° posto. Prese quindi parte anche al GP del Canada, dove dovette ritirarsi ed al GP degli Stati Uniti nel quale non riuscì a qualificare la macchina. Nel 1980, l'Alfa Romeo assunse il francese Patrck Depailler e Vittorio divenne terzo pilota della casa di Arese. S'impegnò quindi nel "Campionato Mondiale Prototipi", guidando con la compianta Lella Lombardi, l'Osella ufficiale. Nel frattempo, come spesso avveniva in quei tragici anni, nei quali l'insicurezza delle auto e dei circuiti regnava sovrana, Patrick Depailler, bravo pilota francese, perse la vita durante le prove del GP di Germania. Sembrava che Vittorio dovesse sostituirlo ma poi, alla fine, gareggiò la sola vettura di Bruno Giacomelli. Brambilla tornò alla guida della sua Alfa Romeo nei GP d'Olanda e d'Italia, ma furono due mesti ritiri per noie meccaniche. A fine anno venne sostituito dal giovane ed arrembante Andrea De Cesaris. Vittorio, dagli inglesi ricordato come "the Monza's gorilla", si ritirò dalle competizioni, dedicandosi alla preparazione di motori di Formula 3, con la malcelata intenzione di avviare il figlio alle competizioni. Simpatico ed estroverso com'era, partecipò al film "Io tigro, tu tigri, egli tigra" con Renato Pozzetto, interpretando sé stesso. Nel 1998, a Vittorio e tino Brambilla venne assegnato l'Osar dello sport alla carriera. Il 26 maggio del 2001, un infarto lo stroncò nella sua casa di Lesmo. Adesso i tanti amici sparsi per il mondo, coordinati da Walter Pozzi, vogliono che il Comune di Monza gli intesti una via. La nostra Redazione, invita quindi tutti gli appassionati di gare automobilistiche, dai più anziani che hanno conosciuto Vittorio Brambilla, sino ai più giovani che probabilmente non ne hanno mai sentito parlare, ad inviare una e-mail a walterpozzi@alice.it con oggetto "Una Via per Vittorio Brambilla". È necessario evidenziare nella mail nome, cognome ed indirizzo e la seguente dicitura “Si autorizza l'inserimento della petizione "una via per Vittorio Brambilla".