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Un anno fa l'attentato al brigadiere monrealese Giangrande: "Non perdonerò mai chi mi ha sparato"

È trascorso un anno esatto da quel 28 aprile in cui il brigadiere monrealese Giuseppe Giangrande in servizio a Roma davanti Palazzo Chigi fu colpito da colpi di pistola sparati da Luigi Preiti. Giangrande, ha ancora una gran voglia di vivere anche se è rimasto paralizzato e ha perso del tutto l'uso di gambe e braccia. "Mi aspetto di vivere la vita. Ho voglia di viverla. Anche se in maniera diversa da prima". Dopo una polmonite è dovuto tornare nella clinica riabilitativa di Imola dove è costantemente assistito dalla figlia Martina che ha raccolto le sue dichiarazioni. Dice Giuseppe Giangrande: "Resterò qui fino a luglio. Lavoreremo per tentare di riprendere l'uso del braccio destro". Un calvario che dura da un anno, tra speranze e  miglioramenti passeggeri. Luigi Preiti, l'attentatore che gli sparò, condannato a 16 anni, gli ha inviato mesi fa un messaggio. Il brigadiere così gli risponde oggi: "Preiti sostiene che, se potesse, si sostituirebbe a me? Si farebbe carico della mia sofferenza? No, fa bene a stare dove sta". Fermezza e dignità sottolineate oggi anche dall'ex Premier Letta in una lettera di vicinanza. Nonostante le sue sofferenze, dalla clinica il brigadiere ribadisce di non considerare un pazzo l'attentatore: "Le sue non sono nemmeno giustificazioni. Sicuramente lui sa il motivo per cui ha sparato. Ma noi, questo motivo, non lo sappiamo":  (Fonte Tgcom.it)

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