Sacrifici, mesi di risparmio, poi finalmente il biglietto per la loro vacanza dei sogni. È la storia di una coppia che programma il proprio viaggio dopo un anno di lavoro. Lui si chiama Emanuele Miceli, psicologo monrealese; lei si chiama Anna Conoscenti insegnante di Villarosa in provincia di Enna. Entrambi, però, hanno abbandonato la Sicilia e vivono a san Benedetto Po, in provincia di Mantova. E parecchio tempo fa avevano prenotato la loro vacanza dei sogni da fare con i loro figli sul Mar Rosso. Ma in Egitto, in questo momento, le cose non vanno. Tanto che la Farnesina ha vietato agli italiani di recarsi sul posto. Molti sono incappati nella stessa storia, Ma i grandi toru operator, intervistati anche dai media nazionali, hanno dato precise rassicurazioni: o rimborso totale, o proposte alternative. Non è così per i coniugi siciliani. Che sono tornati nella loro agenzia di viaggio, la Bluvacanze che ha sede a Curtatone presso il centro commerciale Quattroventi, chiedendo “novità”. “Ci hanno detto che effettueranno il rimborso trattenendo però le quote di iscrizione al tour operator e le spese di agenzia: quasi 500 euro su 2.400”, dice Anna alla Gazzetta di Mantova. Ma le brutte notizie non sono finite qui. Visto che Anna ha chiesto destinazioni alternative: “Trovarle è quasi impossibile. Noi saremmo dovuti partire i primi di settembre ed un mese prima abbiamo saldato il viaggio – continua Anna sempre sulla Gazzetta di Mantova -. Da quando è scoppiato il disastro in Egitto, sono andata più volte in agenzia, per capire come muoverci. Dopo infinite insistenze, oltre alla destinazione diversa, la Tunisia, ci hanno proposto di partire a metà settembre. Ma con la scuola non posso e la bambina va in terza media. Avremmo dovuto aggiungere anche 300 euro. Un sacrificio, ma non avevamo scelta”. Ed ecco la proposta dell’agenzia: annullare il viaggio in Egitto, perdere 460 euro, aggiungerne 500 ed andare a Djerba in un 3 stelle, “mentre noi avevamo prenotato in un 4 stelle a Marsa Alam”. Ecco la replica dell’agenzia di viaggio ai colleghi della Gazzetta di Mantova, che confermano la procedura “È così, per quello che riguarda la quota di iscrizione è scritto nel contratto che in ogni caso verrà trattenuta: in effetti per quattro persone supera i 400 euro. Non è una scelta nostra, ma di Astoi, l’associazione Confindustria viaggi a cui Bluvacanze aderisce». Altre associazioni, rivelano, in effetti si comportano diversamente. Le destinazioni alternative, aggiungono, sono un problema, «perché siamo ancora in alta stagione ed è tutto pieno”.
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