Giovanni Proietto, 39enne di Caccamo è finito in manette per ben 2 volte in meno di 24 ore. La prima volta intorno alle 10 di sabato scorso, quando una pattuglia della Polizia Municipale del Comune di Trabia impegnata in un servizio di controllo per il rispetto dell’ordinanza sindacale, che prevede il divieto di introdurre sulla spiaggia tende, barbecue, bottiglie di vetro ed altro, dopo aver notato l'uomo in prossimità di alcune tende ed in compagnia di altri soggetti e averlo invitato a smontarle, sono stati aggrediti, prima verbalmente e con il tentativo da parte dell'uomo di sferrare un pugno ad uno degli agenti e, successivamente, visto che l’aggressione fisica non era riuscita, con un arco in legno e una freccia con punta metallica. "Mentre stava per tendere l’arco è stato immobilizzato e disarmato – spiegano gli agenti -. Sul posto in ausilio al personale della Polizia Municipale, è arrivato l’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Termini Imerese che immobilizzato il Proietto, lo hanno portato presso la caserma di Termini Imerese". Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sia l’arco che la freccia utilizzati dall'uomo per minacciare gli agenti della Polizia Municipale sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di resistenza a Pubblico Ufficiale e giudicato con il rito direttissimo presso il tribunale di Termini Imerese, dove il giudice ha convalidato l'arresto e condannato l'uomo ai domiciliari nell’abitazione di Caccamo. La seconda volta ieri mattina intorno alle ore 10, quando i Carabinieri della Stazione di Caccamo, che si stavano recando presso l’abitazione del Proietto per verificarne la presenza in casa, l’hanno visto a passeggio noncurante della alla misura detentiva. Accompagnato in caserma su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato arrestato con l’accusa di "evasione dagli arresti domiciliari" e giudicato ancora con il rito direttissimo e condannato all’obbligo di dimora.