"Se proprio di conflitto vogliamo parlare sarebbe interessante andare a spulciare le delibere del cda Ersu, organo in cui la Run ha sempre avuto forti interessi”. Di tutta la bagarre scoppiata in questi giorni di campagna elettorale nell'Ateneo di Palermo ciò che più di ogni altra cosa salta agli occhi è il commento sibillino del componente del c.d.a. dell'Università di Palermo Marco Sucameli (nella foto) anche lui, come l'Assessore Nelli Scilabra, eletto durante la scorsa tornata elettorale in quota R.U.M. (Rete Universitaria Mediterranea). Il campo di battaglia è ancora una volta interno al centro sinitra, da sempre molto forte nell'ateneo palermitano, mentre il "casus belli" a dirla tutta ha più o meno il tenore de "la secchia rapita" essendo rappresentato da una questione di principio, ossia le mancate dimissioni dell'assessore Scilabra da componente del Senato Accademico. Dimissioni per la verità non dovute, poichè non esiste incompatibilità fra le due cariche, ma certamente opportune, dato che i maggiori impegni della più giovane componente della giunta Crocetta hanno portato la Scilabra a disertare gli ultimi impegni al Senato Accademico suscitando le ire di un'altra associazione studentesca di sinistra, la RUN (Rete Universitaria Nazionale) che con Ilaria Falzone, prima dei non eletti nella medesima lista che ha visto trionfare la Scilabra, reclama da tempo il "diritto di successione" lamentando l'assenteismo dell'assessore, a danno della rappresentanza studentensca, oltre ad un atteggiamento correntizio e conservatore che avrebbe portato l'associazione R.U.M. a non cedere il posto ad altre associazioni, preferendo di fatto la "sede vacante". In ralta la vicenda si sarebbe risolta lo scorso 23 aprile, con le dimissioni dell'assessore Scilabra e l'immediato subentro di Ilaria Falzone che ha accettato l'icarico, seppure per poche settimane, essendo già fissate per il 21 e il 22 di maggio le prossime elezioni per il rinnovo di 3 dei 4 organi superiori che governano l'ateneo (C.d.A., Senato Accademico e Cus). Questo tardivo passaggio di testimone piuttosto che sedare gli animi ha innescato una vera e propria guerra che dalle petizioni di principio sta pericolosamente scivolando nel torbido. A testimonianza di ciò le parole di Sucameli che gettano un'ombra su un importante ente regionale. Sucameli non è uno studente qualsiasi ma un consigliere di amministrazione dell'Ateneo di Palermo. Ci chiediamo a questo punto cosa ha intenzone di fare delle "delibere interessanti" di cui sarebbe a conoscenza. Si tratta solo di uno scivolone o di una stilettata tesa ad ottenere una tardiva "pax elettorale"? o piuttosto di un'argometo serio che merita delle denunce serie agli organi competenti.