Brusco risveglio stamane per l’imprenditore edile partinicese Giovanni Amato al quale è stata recapitata una lettera con poche righe che, però, non lasciano spazio ad interpretazioni. Un'intimidazione in vecchio sitle per un'imprenditore che, insieme al padre, ha "osato" denunciare gli esattori del pizzo della famiglia mafiosa Vitale. Giovanni Amato è il figlio di Giuseppe Amato che, da affiliato della famiglia mafiosa di Partinico, dopo aver scontato due condanne per mafia, ha intrapreso uno nuovo percorso di legalità, diventando uno dei principali attivisti dell’associazione Liberjato. L’imprenditore ha subito denunciato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Partinico. Amato ha riferito ai militari che si tratta del primo avvertimento subito, ma il nome di Giovanni Amato era già stato fatto in un’altra lettera di minacce recapitata, nel 2012, al presidente dell’associazione Liberjato Francesco Billeci. Le “attenzioni” della cosca partinicese sono cominciate dopo la costituzione di parte civile degli Amato nel processo in corso contro Alfonso Bommarito, arrestato nell’operazione ‘The End’ del dicembre 2011 e ritenuto uno degli estorsori dei Vitale. “Questo atto intimidatorio – afferma il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo – rappresenta un segnale preoccupante lanciato contro il lavoro che la Partinico sana sta svolgendo contro la mafia che alla luce delle ultime scarcerazioni illustri ha rialzato la testa. La Partinico sana – aggiunge il primo cittadino – non si farà scoraggiare. Questo è un momento delicato che dimostra che la mafia, ancora una volta, colpisce quando è più debole e si sente minacciata nei suoi interessi”.
Cronaca
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L’iniziativa di sensibilizzazione, è stata voluta dal sindaco Alberto Arcidiacono e coordinata dall’assessore Salvo Giangreco