Che Serpotta abbia lasciato tracce anche a Monreale, pochi lo sanno. Nemmeno i turisti che a Monreale, ormai, fanno solo “toccata e fuga”. Un giro al Duomo, capatina al Belvedere e via. Eppure Serpotta, il “più grande scultore del ‘700” come venne definito, lasciò tracce del suo passaggio anche nella cittadina normanna. A San Castrense, per esempio, c’è una sua opera che molti sconoscono. “Monreale è davvero ricca di storia e cultura – dice Massimiliano Lo Biondo, consigliere comunale del Pd – Purtroppo anche quel poco che si conosce non viene utilizzato per le sue vere potenzialità, sia nel senso dell’attrazione turistica che economica. In questo senso sarebbe auspicabile una programmazione tra le varie istituzioni. Per quanto attiene ciò che non viene assolutamente valorizzato basti pensare al patrimonio lasciatoci dagli illustri Monrealesi e dalle opere realizzate da Giacomo Serpotta. E proprio l’anniversario del 357° dalla nascita del Serpotta potevano essere una occasione, per Monreale, per valorizzare le opere che lo stesso ha realizzato. Purtroppo questo non è accaduto. Un’altra occasione sprecata per la città”. Già, perché proprio ieri, lo scultore palermitano avrebbe compiuto, si fa per dire, 357 anni. Ed anche Monreale custodisce tesori ai più sconosciuti dell’artista che ha rivoluzionato il modo di scolpire, utilizzando polvere di marmo mischiata alla calce ed al gesso. Una scoperta rivoluzionaria che dava estrema lucentezza alle sue opere ma creava un impasto che si asciugava rapidamente e che andava lavorato in maniera veloce. Ed ecco l’unicità di questo artista di cui molte opere sono andate perse. Non è stato possibile chiedere una replica al sindaco Filippo Di Matteo.
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