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San Giuseppe Jato, ecco "Il gigante controvento" il libro dedicato a Michele Pantaleone

"Un grillo parlante" scrisse di lui Lorenzo Del Boca; "A Michele Pantaleone non si può rimproverare nemmeno un'amante", gli fece eco Indro Montanelli; io che l'ho ben conosciuto, tanto da averlo sempre chiamato "zio" Michele, sino al giorno della sua morte avvenuta a Palermo il 12 febbraio 2002 , io che da lui, come sostengono i mie famigliari con in testa mio padre che gli fu fedele amico e che dei suoi libri illustrò diverse copertine (Antimafia occasione mancata – antimafia in tribunale – A cavallo della tigre), ne ho, a loro detta, "ereditato" molti risvolti del carattere, poco malleabile, intransigente ed a volte addirittura irriverente nei confronti dei prepotenti (non solo quelli con la cosi detta "annacata"), non posso che ricordarlo con tanta stima e profondo affetto. Pantaleone fu l'antesignano degli scrittori che si occuparono del fenomeno mafioso e la sua battaglia per la legalità, iniziò nella sua Villalba, quando ancor giovanissimo, si scontrò con l'incontrastato capo mafia della Sicilia, quel Don Calò Vizzini che insieme a Giuseppe Genco Russo di Mussomeli, ne erano incontrastati e riveriti regnati, tanto da pianificare, come ci racconta la storia, lo sbarco degli Alleati in Sicilia, grazie alla al referente di "cosa nostra" americana, Lucky Luciano, il quale, fatto uscire appositamente dalle patrie galere americane, fece da tramite. La lotta contra la mafia, quella che uccideva senza pietà e senza preavviso, zio Michele la continuò, contrapponendosi al sanguinario corleonese Luciano Liggio, non risparmiando, nei suoi taglienti arrticoli e nei suoi libri, gli attacchi a quelli che erano i referenti politici, da Salvo Lima a Vito Ciancimino, la sua era una vita sempre guardinga, ma la viveva, tra mille difficoltà e nella solitudine consueta per quei tempi, con grande dignità e con estremo coraggio. Non potrò mai dimenticare le visite alla sua dimora "la Pietrosa" di Villalba – vero luogo della memoria – e le interminabili discussioni nella sua abitazione di via Galileo Galilei. Domani, venerdì 18 luglio, alle ore 18 un suo omonimo, quasi un nipote che gli fu accanto negli ultimi anni di vita, lo scrittore Gino Pantaleone, lo ricorda attraverso un libro dal titolo "Il Gigante controvento", edito dalla palermitana "Spazio Cultura" di Nicola Macaione. Ad ospitare la presentazione ufficiale del libro al quale Gino ha voluto, su indicazione dei famigliari dello Scrittore, dare la copertina traendola dal ritratto realizzato da Pippo Madè, "Le Terrazze sulla Valle" del Bar Cerniglia di San Giuseppe Jato. Saranno presenti il sindaco Davide Licari con gli assessori alla Cultura Anna Maria Balistreri ed alla legalità Pierluigi Basile; Lino Buscemi che ha scritto la prefazione del volume, Ignazio Maiorana direttore del giornale castelbuonese "L'Obiettivo", Pino Maniaci responsabile dell'emittente "Telejato Notizie" e lo stesso Pippo Madè. Dal mio canto, non posso che essere onorato dal sapere che all'interno del libro di Gino Pantaleone, è stato inserito un mio modesto ricordo di zio Michele che fa da modesta cornice alla splendida prefazione di Tommaso Romano ed al contributo, magistralmente scritto, da Carlo Marchese. 

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