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Prizzi, ha rubato energia elettrica per un valore di 200 mila euro

Dal vecchio metodo degli allacci abusivi con fili in strada fino alle ultime tecnologie con computer e calamite sistemate sui contatori per dimezzare o annullare i consumi. I “furbetti” del contatore negli anni hanno escogitato sempre più sofisticati metodi per riuscire a non pagare la bolletta. Le indagini dei Carabinieri della stazione di Prizzi sono cominciate lo scorso anno con la scoperta da parte delle forze dell'ordine del metodo della "calamita". Una scatoletta che, sistemata sul contatore, riesce ad alterare la lettura fino al 90 per cento in meno dei consumi. Il magnete è molto conosciuto tra i “furbetti delle bollette” e nel gergo viene chiamato “penelope”. Per risparmiare sui costi dei locali, la trovata di ultima generazione è comoda, poco costosa (da 250 a un massimo di 1.000 euro) e spesso passa inosservata ai controlli. Sfortunatamente per l’imprenditore prizzese una tale macroscopica differenza di consumo rispetto ai mesi precedenti ha insospettito i tecnici dell'energia elettrica che supportati dai Carabinieri, hanno voluto far luce sul caso. Giunti sul posto, i tecnici dell’Enel hanno rilevato la manomissione del contatore ed hanno fatto intervenire i militari. «L' ho comprata dai cinesi», ha confessato ai militari dell’Arma, R.B., che per circa due anni ha rubato l’energia elettrica che alimentava la sua azienda e che pertanto è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto. L'Enel – spiegano i tecnici che stanno ricostruendo a quanto ammontano i consumi rubati – obbligherà il reo a pagare una cifra che si aggira intorno ai 200.000 euro.

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