È cominciato ieri l’annuale dialogo dei Seminari di Sicilia. “Dire “il Dialogo” significa anzitutto saperci raccontare l’uno all’altro le meraviglie che il Signore traccia in ciascuno di noi e all’interno del grande tessuto ecclesiale siciliano”, dice Gioacchino Capizzi, segretario del Dialogo. Il Dialogo dei Seminari di Sicilia nasce, infatti, come assemblea dei Seminaristi di Sicilia, quale agorà di formazione, momento di confronto e comunione, dove ciascun seminarista possa edificare la propria vocazione assieme ad altri, che come lui hanno intrapreso un cammino di fede e di sequela. Con questo spirito, fin dal 1978 – quando, per volere di Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Salvatore Pappalardo, veniva istituito il Dialogo dei Seminari di Sicilia -, apertura, scambio reciproco e fraternità sono diventate le parole chiavi, che hanno connotato negli anni gli incontri, le assemblee e le attività del Dialogo. In modo particolare la vita del Dialogo ruota attorno all’annuale Dialogo regionale, che vede ritrovarsi insieme la maggior parte dei seminaristi siciliani con i propri Superiori. Ma, durante l’anno, diversi incontri di programmazione impegnano i seminaristi referenti di ciascun Seminario, che, assieme al Vescovo delegato della C.E.Si. – attualmente Sua Eccellenza Monsignor Pietro Maria Fragnelli -, preparano il Convegno di ottobre. Il Dialogo quest’anno ha il titolo “Edificati insieme, Seminaristi in ‘formato tessera’”. A partire proprio dall’immagine della tessera (quella dei mosaici), si vuole ripercorrere l’esperienza di ogni vocato, che deve essere nel tempo del seminario smussato dalle imperfezioni attraverso la Parola, i sacramenti, lo studio, la guida del Magistero, la vicinanza ai poveri e dalla filiale devozione alla Vergine Maria  per essere un tassello, che contribuisca a dare la visione d’insieme a tutta l’opera: il corpo mistico di Cristo che è la Chiesa; e così passare per la forma Christi ed essere conformato al Buon Pastore. “Il dialogo, che ci impegnerà per tre giorni, si terrà a Poggio San Francesco, nel Centro Maria Immacolata – dice Capizzi -. Questa presenza è motivo di gioia per l’arcidiocesi di Monreale, sia perché in essa possiamo vedere le speranze del domani per questa chiesa di Sicilia sia perché quest’anno il segretario e la segreteria organizzativa sono stati affidati al nostro seminario di Monreale”.