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Palermo, viaggiavano con 300 chili di carne avariata nel furgone: denunciati

Trecento chili di carne macellata abusivamente ed un locale adibito alla macellazione clandestina, sono stati scoperti e sequestrati dalla Polizia. A dovere rispondere dei reati di "macellazione clandestina e trasporto abusivo di carne bovina non tracciabile", saranno due palermitani del quartiere di Cruillas, rispettivamente di 56 e 27 anni, entrambi denunciati a piede libero. La scoperta che getta nuove, inquietanti ombre sul commercio e sul consumo delle carni bovine su territorio cittadino è stata fatta dai poliziotti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura, quando una volante della Questura ha intercettato in viale Regione Siciliana, un furgone il cui autista, alla vista dei poliziotti, ha cercato di evitarli. Sorprendente il conseguente controllo: stipati nel cassone due cittadini bengalesi insieme ad un voluminoso e maleodorante carico contenuto in sacchi di nylon. All'interno 300 chili di carne macellata ed in cattivo stato di conservazione. Il racconto dei due uomini, ha fornito importanti spunti su genesi e modalità della macellazione: i due cittadini stranieri erano i committenti della macellazione e gli acquirenti della carne, a fronte di una transazione “in nero” già avvenuta, per un importo di 1000 euro circa. I bengalesi erano, infatti, i pianificatori di una importante festa della locale comunità straniera che avrebbe previsto il consumo di rilevanti quantità di carni bovine. Attraverso conoscenze comuni, i due stranieri si erano rivolti ai due palermitani che avrebbero loro assicurato la forntitura della carne, a prezzi relativamente contenuti. Gli agenti, in breve, sono risaliti al luogo della macellazione abusiva. Si tratta di un casolare malmesso in zona Cruillas, a due passi dalla sede stradale, dove, a stretto contatto con gas di scarico urbani ed in precarie condizioni igieniche, decine di animali, vitelli, maiali, scrofe, capre, capretti, conigli, galli e galline, erano allevati (si fa per dire), e costretti all’interno di angusti stalli. Un secondo locale attiguo sarebbe stato, invece, destinato alla macellazione clandestina degli animali, così come testimoniato dai numerosi arnesi e dalle cospicue tracce di sangue, sparse su pareti e pavimento. Immediato l’intervento dei veterinari dell’Asp, che hanno accertato come la carne già venduta ai bengalesi fosse non tracciabile ed in cattivo stato di conservazione, motivo per cui ne è stato già avviato il processo di distruzione. Macello abusivo ed animali destinati alla macellazione sono stati posti sotto sequestro dai poliziotti ed indagini sono in corso per verificare se e quali mercati locali avesse già approvvigionato la “filera”.

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