E’ ipotizzabile che chi volesse rifornirsi di hashsih, al “Villaggio S.Rosalia”, sapesse a quale citofono suonare. A questa conclusione sono giunti i poliziotti del Commissariato di “Porta Nuova” che, ieri pomeriggio, hanno interrotto una collaudata attività di spaccio, comodamente gestita, all’interno del domicilio, di due malviventi, padre e figlio, Spatafora Giovanni, classe 68 e Spatafora Salvatore, classe 90, che spinti anche dal regime di detenzione domiciliare cui era costretto il padre, avevano fatto di “necessità virtù”. La loro abitazione era, infatti, non solo luogo di confezionamento di hashish, ma anche market dello stupefacente. La scoperta dei poliziotti è avvenuta dopo aver per qualche tempo osservato i sospetti movimenti di un giovane, poi accertato esser un abituale consumatore di hashish. E’ bastato seguire gli spostamenti: il suo arrivo, la breve permanenza nel domicilio di Largo Medaglie d’Oro e infine la rapida fuoriuscita con un involucro cellofanato dal prezioso contenuto, per dare corpo ai sospetti. I poliziotti hanno, dapprima, fermato il giovane assuntore ed hanno verificato che, con sé, il giovane avesse dell’hashish e, successivamente, hanno operato un blitz nell’appartamento. All’interno, i due familiari avevano approntato un’area destinata a market della droga, provvista di tutto: bilancino elettronico, taglia balsa in metallo, coltello a serramanico. Gli agenti hanno trovato anche e 900 euro, in contanti. Addosso al padre sono stati trovati, 160 euro, invece addosso al figlio, 13 “pezzi”, singolarmente confezionati, di presumibile hashish. Durante le fasi della perquisizione, padre e figlio sono andati in escandescenza e sono serviti diversi agenti per far calmare i due, che, sono stati arrestati e portati in carcere.