Sequestrato l’ennesimo centro massaggi a luci rosse, anche stavolta, incastonato in una zona centrale e ad alta frequentazione “borghese”. Il provvedimento di convalida è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Ricciardi. Gli agenti della squadra mobile, sono così giunti ad uno stabile signorile di via Dante, dove un appartamento al piano terra era divenuto l’epicentro di un'attività commerciale per l’erogazione, sotto forma di massaggi, di prestazioni sessuali. "Per scoprirlo – spiegano gli investigatori – è bastato seguire l’importante flusso di informazioni e indizi provenienti dalle bacheche on line di siti specializzati. I messaggi e le inserzioni erano solo il prologo della pattuizione della prestazione che avrebbe potuto concretizzarsi, comodamente per telefono, secondo un tariffario ormai noto, perché comune all’universo dei finti centri benessere. Prezzi e prestazioni diversificate, secondo esigenze e disponibilità dei richiedenti, provenienti quasi sempre da un target medio alto di professionisti: dai 30 ad un massimo di 100 euro per il famigerato “total body”, più un “regalino” previsto per la massaggiatrice di turno". Da diversi giorni, gli agenti della sezione Criminalità straniera e prostituzione, tenevano sott’occhio l’ingresso dello stabile ed hanno potuto così registrare il frenetico andirivieni di clienti, tutti fermati all’uscita e costretti, dall’evidenza dei fatti, ad ammettere, la consumazione del rapporto sessuale. All’interno dell’appartamento, sono state trovate cinque massaggiatrici palermitane tra i 20 ed i 35 anni, e tracce inequivocabili dell’attività di prostituzione avviata tra le quattro mura. I conduttori dell’appartamento, una giovane palermitana ed il padre, ai quali erano intestate le utenze dell’abitazione, sono stati, denunciati per il reato di favoreggiamento della prostituzione. Sono in corso altre indagini per verificare se, sul conto dei due, possano profilarsi ulteriori responsabilità penali.