Carlo ventimiglia, un pregiudicato palermitano 52enne, è stato arrestato dalla polizia, perchè ritenuto autore e collante, allo stesso tempo, di un gruppo criminale, dedito alla consumazione di un numero incredibile di rapine ad anziani. A far luce su, almeno, sei aggressioni ad altrettanti anziani che avevano appena prelevato grosse somme di denaro da istituti di credito e postali cittadini, i poliziotti della sezione “Criminalità diffusa” della Squadra Mobile di Palermo che hanno eseguito un provvedimento di Custodia Cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Palermo. E’ di circa ventimila euro il valore complessivo dei bottini sottratti alle vittime in un arco di tempo che va dal marzo 2014 al marzo 2015. Se Ventimiglia è un grosso pesce della criminalità predatoria cittadina, banche ed uffici postali della zona centrale di Palermo, nel corso dell’ultimo anno, sono stati il mare in cui il malvivente ha sguazzato, costruendo i presupposti delle violente aggressioni che sarebbero avvenute di lì a poco, su strada o in androne. Identico il “modus operandi” di ogni aggressine ed ogni suo prologo: Ventimiglia faceva ingresso nei locali dove sostava anche per lunghi minuti, senza effettuare alcuna operazione finanziaria; in realtà, “sondava” il terreno alla ricerca di anziani correntisti; quando il malvivente aveva la percezione di un grosso prelievo allo sportello effettuato proprio dall’anziano di turno, questi diveniva automaticamente la preda prescelta, veniva seguita ed inesorabilmente rapinata, su strada o dentro l’androne di uno stabile. Come ricostruito dal personale dei Falchi della Squadra Mobile palermitana, è andata così per almeno 6 rapine, avvenute ai danni di anziani che avevano appena prelevato alle agenzie Unicredit di via Ruggero Settimo, di piazza Mordini e di Corso Finocchiaro Aprile ed agli uffici postali di c.so Pisani, via Brunetto Latini e di via Mariano Stabile. Ventimiglia è risultato sostare all’interno degli istituti, piazzato alle calcagna degli anziani correntisti, sempre in coincidenza di cospicui prelievi, sempre con una grossa borsa a tracolla e sempre senza effettuare alcuna operazione bancaria che giustificasse la sua presenza in quei luoghi. "Le rapine – spiegano dalla questura – sono state compiute, in alcuni casi da un singolo rapinatore, in altri da più complici, quindi è plausibile che Ventimiglia sia stato coadiuvato da altri malviventi ai quali avrebbe trasferito ogni volta importanti informazioni circa l’entità dei prelievi effettuati dalla vittima. Indicativa, a tal riguardo – continuano gli inquirenti -, la circostanza che il o i rapinatori di turno, sempre, abbiano sottratto il denaro alle vittime, andando a “colpo sicuro” nelle zone del corpo, ove esso era stato occultato, quasi sempre all’interno delle tasche dei pantaloni". Un ulteriore elemento di prova è rappresentato dall’utilizzo, da parte dell’autore di ogni assalto, di uno scooter che per marca, modello e parziale del targhino, risulta “compatibile” con quello in uso al Ventimiglia. Indagini sono in corso per risalire ai complici del malvivente.