Un'importante operazione antidroga è stata condotta dalla Polizia, nel quartiere di Ciaculli, scovando quello che la Questura ritiene il principale deposito di hashish del quartiere, ricavato nell’appartamento, in via Barbagallo, di un insospettabile incensurato 37enne palermitano, Gaspare Di Maio. I poliziotti della Sezione “Investigativa” del Commissariato Brancaccio, dopo una laboriosa attività d’indagine, hanno localizzato, in una palazzina di due piani, nel cuore di “Ciaculli”, il deposito di hashish ed insieme l’ultimo centro di smistamento dello stupefacente, prima della vendita nelle piazze, del quartiere. "Abbiamo ritenuto – spiegano gli investigatori – che Di Maio fosse stato investito di questo ruolo (l’ultimo anello della catena di preparazione dell’hashish prima dello spaccio), poiché incensurato e, quindi, sconosciuto alle Forze di Polizia". Per qualche ora, gli agenti, ieri pomeriggio, hanno svolto una precisa attività di osservazione dell’immobile che sapevano avere vie di accesso su più versanti. Questo ha determinato l’impiego di più agenti destinati a cinturare l’immobile ed evitare che durante le fasi dell’irruzione dei poliziotti, Di Maio si liberasse della droga, attraverso una delle tante vie di fuga. Con la fondata ipotesi, quindi, che lo stupefacente si trovasse ancora in casa, i poliziotti hanno avviato una perquisizione domiciliare, con l’ausilio di unità cinofile. E' stato “Dream”, uno dei cani più affidabili, nonostante la giovane età, del reparto cinofili a condurre gli agenti, nella stanza da letto di una delle piccole figlie di Di Maio. Il cane si è fermato ed ha indugiato, abbaiando, dinanzi ad una pianola giocattolo accanto al letto della piccola; è bastato smontarla per ritrovare 9 panetti e mezzo di hashish, per un peso di quasi 10 chilogrammi. All’interno di uno zaino, in altra zona della casa, è stato, invece, ritrovato il “prodotto finito”, 80 stecchette di hashish, pronte per essere cedute allo spacciatore di turno ed immesse sul mercato. Nello ziano anche due bilancini di precisione e svariate bustine di cellophane, per il confezionamento. "E’ lecito ritenere che lo stupefacente ritrovato e sequestrato – aggiungono gli investigatori -, del valore, approsimativo, superiore ai diecimila euro, fosse solo una parte di ampie quantità di hashish fatte transitare, con una certà continuità, dall’appartamento di via Barbagallo. L’ipotesi è che, già da tempo, l’immobile fosse destinato alla preparazione ultima della droga, destinata alla vendita ed al consumo “last minute” a Ciaculli".