In esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo siciliano, la Guardia di Finanza di Palermo ha confiscato un patrimonio del valore complessivo di oltre 1 milione di euro ad un imprenditore palermitano di 62 anni, Benedetto Marciante, ritenuto “contiguo” alla famiglia mafiosa dell’“Acquasanta”, già condannato nel 2002 in via definitiva dalla Corte di Appello di Palermo a sette anni di reclusione per associazione mafiosa, poi successivamente arrestato per il reato di estorsione aggravata. La confisca definitiva eseguita dalle Fiamme Gialle conclude il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale iniziato nel 2000 a carico dell’imprenditore, che, secondo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, avrebbe anche svolto funzioni di prestanome per conto dell’organizzazione mafiosa e condizionato le attività economiche all’interno dei cantieri navali di Palermo, intervenendo nell’illecita acquisizione, spartizione e gestione degli appalti commissionati in tale settore. Nei suoi confronti sono stati confiscati 3 unità immobiliari a Palermo, un box e 2 posti auto, 3 autoveicoli, quote sociali e beni strumentali di una società commerciale di Palermo, un libretto di deposito, per un valore complessivo di oltre 1,1 milioni di euro.