Si è concluso ieri il processo penale di primo grado nei confronti di nove soggetti imputati a vario titolo di cinque diverse estorsioni continuate ed aggravate dall'utilizzo del metodo mafioso, poste in essere ai danni di un imprenditore edile. Il Giudice per l'Udienza Preliminare presso il Tribunale di Palermo ha riconosciuto la penale responsabilità di tutti gli imputati e li ha condannati complessivamente ad oltre 81 anni di carcere. L’imprenditore, inoltre, parte civile costituita al fianco del Comitato Addiopizzo e Libero Futuro, ha ottenuto una condanna al risarcimento del danno senza precedenti. Infatti, in accoglimento alla richiesta avanzata dall'ufficio legale del comitato Addiopizzo, il giudice ha diversificato le poste risarcitorie in relazione alla singola vicenda estorsiva subita ed in ragione del tipo di responsabilità penale accertata per ogni singolo imputato. “Sentenze come questa dimostrano, ancora una volta, come sia possibile oggi ribellarsi al pizzo senza eroismi ed inutili sovraesposizioni, grazie al supporto ed al sostengo di associazioni come il Comitato Addiopizzo e Libero Futuro – dicono i ragazzi di Addio Pizzo -. La scelta della vittima di estorsione è stata una scelta di dignità portata avanti, anche nelle aule dei tribunali, attraverso un'azione collettiva, espressione di un movimento intero di cittadini e cittadine che ripudiano l'arroganza criminale di Cosa Nostra e volgono con determinazione lo sguardo verso una società di diritti e non di favori, capace di superare per sempre le tipiche logiche del potere mafioso”.