Palermo, "ladri di biciclette" in azione, arrestati in tre

Redazione

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Palermo, "ladri di biciclette" in azione, arrestati in tre
Due diverse operazioni che hanno portato in manette tre palermitani

18 Gennaio 2016 - 00:00

sempre più utilizzati dai cittadini palermitani, non più, solo per fare delle tranquille passeggiate domenicali ma anche per muoversi all’interno del frenetico traffico della città. Se da un lato, le due ruote costituiscono un mezzo scelto sempre più dai palermitani, soprattutto per raggiungere i posti di lavoro, dall’altro, le biciclette, modelli semplici o a pedalata assistita, fanno sempre più gola ai ladri. A frenare i ladri ci pensa la Polizia, che, anche questa settimana, in due distinti episodi, ha tratto in arresto tre palermitani. In un primo caso, Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato San Lorenzo, unitamente ad un Agente  appartenente all’Ufficio Speciale di P.S. della Regione Sicilia, hanno  tratto in arresto Alessandro Pirrello,26enne palermitano e Salvatore Mancuso, entrambi pregiudicati del quartiere “Zen”, poiché ritenuti responsabili in concorso  del  reato di furto aggravato. Giovedì sera, l’agente dell’Ufficio Speciale di P.S. della Regione Sicilia, libero dal servizio, ha notato due giovani che con l’uso di una tronchese stavano cercando di tranciare la catena con cui era assicurata una bici scooter. L’agente, non perdendoli mai di vista, ha chiesto immediatamente ausilio al “113”. Nel frattempo, i due, non resisi conto di essere stati scoperti, hanno staccato la bici e, insieme, hanno iniziato a spingerla lungo il Viale Francia. Pochi attimi dopo, una pattuglia della polizia è giunta  sul posto scatenando la fuga dei due giovani. Uno degli agenti della volante insieme al collega libero del servizio, ne hanno fermato subito uno. L’altro fuggitivo, dopo una lunga corsa, tenuto sempre  d’occhio dal poliziotto, ha tentato di nascondersi in un casolare, avendo la peggio, così, che anche per lui sono scattate le manette. I due giovani, tratti in arresto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati accompagnati presso le camere di sicurezza per essere giudicati con il rito della “direttissima”. Il giudice, convalidati gli arresti, ha disposto per Pirrello la detenzione in carcere mentre per Mancuso, gli arresti domiciliari. In un altro caso, gli Agenti della Polizia di Stato, appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno tratto in arresto S.C., 30enne palermitano, ritenuto responsabile del reato di furto aggravato. Martedì, intorno alle 4,30,  i poliziotti, in servizio di prevenzione e controllo del territorio hanno notato  la presenza  di due individui, con il volto travisato, intenti a scavalcare il muro di cinta di una villa, nel quartiere “Mondello”. Il battente del  cancello che permette l’accesso alla villa  era spalancato, e  da quell’apertura, nel frangente, gli agenti hanno visto uscire, un individuo con il volto travisato, che , probabilmente, resosi conto della presenza del volante, ha cercato di darsela  “a gambe levate”. La fuga dell’individuo, tuttavia, dopo un breve inseguimento, è finita tra i cespugli del giardino di una villa poco distante, dove gli agenti l’hanno scovato, nonostante il suo vano tentativo di celarsi.  A questo punto, al 30enne palermitano, non è rimasto altro che confessare, spiegando di essersi introdotto all’interno  della villa, allo scopo di trafugare una bicicletta da passeggio, assicurata ad un palo con una catena. Inoltre, avendo gli agenti constatato la presenza di un’altra bicicletta, dinnanzi all’ingresso della villa, il giovane ha confessato di averla poco prima sottratta da una villa adiacente e che l’aveva temporaneamente parcheggiata in attesa di portarla via insieme all’altra adocchiata. Alla luce di quanto emerso, il giovane è stato tratto in arresto e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto in Tribunale per essere giudicato con il rito della “Direttissima”. Il giudice, convalidato l’arresto, lo ha condannato a 6 mesi di reclusione, pena sospesa. Indagini sono in corso per identificare il complice.

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