Salvator Rosa, Mattia Preti, Renato Guttuso, Mario Schifano, Catti, Lojacono, Sironi, De Pisis, Carrà. Ecco alcuni dei tesori d'arte della Fondazione Sicilia che saranno esposti dal 20 giugno a Villa Zito, in via Libertà, che dopo un restauro durato 18 mesi e una spesa di 5 milioni di euro, riapre le porte e si trasforma in una grande pinacoteca estesa su circa mille metri quadri di sale espositive, disposte su tre piani, più una sala multimediale. "Doniamo a Palermo e all'Italia un altro luogo dedicato all'arte e alla cultura", dice Gianni Puglisi, presidente della Fondazione Sicilia a Repubblica -. Credo che la riapertura di Villa Zito sia qualcosa di più rispetto all'apertura di Palazzo Branciforte. Quella aveva la caratteristica della novità. Era noto come sede bancaria, con qualche eco nell'immaginario collettivo palermitano, ma non faceva parte di un vissuto radicato. Villa zito invece è stata sempre radicata nell'immaginario della città". Le collezioni dei dipinti e delle opere grafiche sono frutto del recupero dei beni artistici dell'antico Banco di Sicilia, distribuiti nelle filiali italiane ed estere dell'istituto. A questi ne sono stati aggiunti altri, provenienti dal patrimonio della ex Cassa di risparmio. Un "forziere" di opere d'arte raccolto nel tempo dalle maggiori banche dell'isola e irrobustito da successive donazioni private. I lavori di restauro del complesso sono stati coordinati dall'ingegnere Gaspare Francesco Ciaccio, l'allestimento è stato curato dall'architetto Corrado Anselmi. Il nuovo ordinamento delle raccolte, basato sullo studio curato da Fernando Mazzocca e coordinato da Antonella Purpura, offre in dieci sezioni un excursus che copre circa quattro secoli di pittura, dal Seicento al Nove cento. Il percorso espositivo si apre al primo piano, con la pittura del Seicento, seguita da quella del tardo Seicento e dei vedutisti settecenteschi. L'Ottocento è rappresentato dai protagonisti della grande pittura di paesaggio in Sicilia, (Francesco Lojacono, Antonino Leto, Michele Catti) e dalle opere di Ettore De Maria Bergler, noto per essere stato il principale decoratore del Teatro Massimo, donate alla Fondazione dagli eredi. Al secondo piano trovano spazio i dipinti della donazione Alesi-Cuccio Cartaino e le raccolte del Novecento, con autori del peso di Mario Sironi, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Carlo Carrà, Arturo Tosi, Ugo Attardi, Fausto Pirandello e Mario Schifano. Riguardo all'esperienza siciliana del Novecento, la presenza dominante è quella di Renato Guttuso: tra i quadri in mostra c'è anche la celebre" Eruzione dell'Etna", realizzata dopo la terribile colata lavica del 1983, dove il paesaggio appare come trasfigurato in una sorta di visione infernale. Al piano terra, in uno spazio studiato appositamente per esporne la ricca collezione, si trovano infine le opere di Pippo Rizzo, insigne futurista, donate alla Fondazione dalla figlia Alba.