“Tre uomini ed una gamba”, forse anche una spalla, ieri pomeriggio al Policlinico di Palermo. La Polizia di Stato ha sventato una ingegnosa truffa ed ha denunciato per i reati di truffa, sostituzione di persona e falsa attestazione sulla propria identità personale, un 19enne palermitano, con svariati precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. C’è voluta più di un’ora per venire a capo di un tentativo di raggiro, sofisticato e ben strutturato. Alla fine, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ieri pomeriggio, hanno districato tutti, o quasi, i nodi dell’intricata matassa. Intorno alle 16, i poliziotti sono giunti al Pronto Soccorso dell’ospedale “Policlinico”, laddove il medico di guardia aveva segnalato una situazione sospetta in relazione alla presenza di un giovane che lamentava dei forti dolori conseguenti ad un incidente sul lavoro. Il giovane paziente, in conseguenza dei dolori, come da prassi, aveva, nella stessa struttura ospedaliera, già effettuato radiografie alla gamba ed alla spalla che avevano evidenziato delle importanti lesioni. A nutrire dei dubbi sull’autenticità delle lesioni del giovane, l’ortopedico di guardia, spinto allo scetticismo dalla sproporzione tra le lesioni accertate radiograficamente e l’assenza di dolore del giovane in occasione di movimenti indotti meccanicamente dal medico stesso sulle articolazioni interessate. Anche in considerazione delle reiterate e sospette insistenze del giovane per l’ingessatura di entrambi gli arti, il medico ha deciso di contattare il “113”. L’arrivo dei poliziotti ha inesorabilmente compromesso la buona riuscita del piano: il giovane ricoverato era infatti una vecchia conoscenza degli agenti, in relazione a suoi precedenti di polizia e del giovane gli agenti ricordavano le esatte generalità, diverse da quelle declinate in pronto soccorso. Dopo non pochi tentativi dei poliziotti di capire cosa ci fosse di vero dietro a quello strano caso di “malessere”, il giovane ha vuotato il sacco e raccontato il piano nella sua interezza. Il giovane ha narrato di esser stato parte di un piano ordito insieme ad altri due soggetti. Per comodità espositive chiameremo i tre Giovanni, Antonio e Francesco. Giovanni, realmente affetto da patologia traumatica al piede ed alla spalla, si è assunto il compito di effettuare la radiografia agli arti, esibendo al triage il documento d’identità di Antonio con apposta la fotografia di Giovanni; in pronto soccorso, con il documento di Antonio, stavolta munito di fotografia di Francesco si è presentato proprio Francesco, con al seguito le lastre di Giovanni. È proprio Francesco la vecchia conoscenza dei poliziotti, il cui racconto ha fatto saltare il banco dei complici e svelato i dettagli della truffa. La reale frattura di Giovanni, la carta d’identità di Antonio e l’ingessatura del “sano” Francesco, avrebbero chiuso il triangolo e beffato medici ed assicurazione. È chiaro che il principale beneficiario del raggiro sarebbe stato Antonio ed i due complici sarebbero stati “compensati” con parte del premio assicurativo riscosso per l’incidente, certificato dalla ignara struttura ospedaliera. I poliziotti sono alla ricerca dei due complici e stanno cercando riscontri ad altri analoghi raggiri compiuti presso strutture sanitarie cittadine.