Pochi giorni fa, la Polizia di Stato ha scoperto l’ennesimo garage del quartiere “San Filippo Neri”, meglio noto come “ZEN 2”, adibito a deposito di attività illecite. Sono scattate le manette per Sergio Fina, 18enne, Giuseppe Fina, 21enne, Bruno D’Autilia, 20enne, Calogero Giovanni Cacioppo, 20enne, tutti palermitani, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di detenzione di sostanze stupefacenti del tipo “hashish / marjiuana” ai fini di spaccio e di ricettazione di rame. Inoltre, solo gli ultimi tre dovranno rispondere anche del fatto di essersi avvalsi, nella commissione di tali reati, di un minore e Sergio Fina del reato di detenzione abusiva di armi e munizioni. I poliziotti della sezione investigativa del Commissariato San Lorenzo, impegnati costantemente nell’azione di contrasto delle attività illecite in genere e dello spaccio di sostanze stupefacenti, fenomeno piuttosto ricorrente nel quartiere palermitano, lo scorso fine settimana, hanno notato uno strano via vai di alcuni giovani nei pressi di un garage. Insospettiti, gli agenti si sono appostati e, con discrezione, hanno osservato a distanza i movimenti di alcuni soggetti tra i padiglioni del quartiere e la rimessa. Nelle prime ore dell’alba, i poliziotti hanno visto giungere un ciclomotore con a bordo due giovani e poco dopo altri due, a piedi. I quattro, ignari di avere degli scomodi spettatori, hanno scaricato diversi oggetti, tra cui matasse di cavi elettrici e fusti di plastica. Pochi minuti dopo, i poliziotti, con l’ausilio di altre pattuglie, sono entrati in azione, procedendo al controllo dei tre giovani presenti e del magazzino, nel frattempo chiuso velocemente da uno dei malviventi. Identificati i tre, i poliziotti hanno fatto ingresso nel locale, al cui cancello d’ingresso erano appese le chiavi, in esclusivo possesso di Giuseppe Fina, come successivamente accertato e dichiarato dall’uomo. Durante la perlustrazione, gli agenti hanno scorto il quarto soggetto e constatato la presenza di quattro locali, due dei quali protetti da porte di ferro assicurate da lucchetto e le altre due con libero accesso. In uno dei locali, disteso per terra, i poliziotti hanno scovato un quinto soggetto, un minore impaurito che aveva appena scaricato delle matasse di rame. Nella stanza adiacente, invece, sono state trovate trentuno matasse di cavi elettrici di rame, per un peso complessivo di 140 chili. Controllate le due stanze con libero accesso, dinanzi alle reticenze dei cinque su cosa ci fosse all’interno delle restanti, chiuse, i poliziotti hanno deciso di aprirle e passarle al setaccio. Una volta dentro, i poliziotti hanno eseguito una perquisizione accurata del locale, nonostante fosse buio, poichè privo di lampade. Durante le fasi del controllo, ai poliziotti è giunto da uno dei malviventi il singolare suggerimento di utilizzare la lampadina di un altro locale, spostandola nel portalampada del locale controllato, consiglio che ha tradito la piena conoscenza dell’ambiente da parte del malvivente stesso. Ad esito del controllo, gli agenti hanno rinvenuto, tra l’altro: un fucile di marca “ Pietro Beretta” calibro 12; su un tavolo da lavoro, un fusto in plastica dove era occultato un barattolo in vetro contenente sostanza stupefacente essiccata, verosimilmente del tipo “marjiuana”; una sacca con al suo interno tre grossi barattoli in vetro contenente sostanza stupefacente essiccata, verosimilmente del tipo “marjiuana”; un barattolino in vetro contenente due dosi di sostanza stupefacente verosimilmente del tipo “cocaina”; diciotto stecche di sostanza stupefacente, verosimilmente del tipo “hashish”; una banconota di dieci euro, quattro dosi di sostanza stupefacente del tipo “marjiuana”, già confezionate; numerose bustine in cellophane trasparente; due spillatrici; un bilancino ed infine due cartucce calibro 12. Estesa la perquisizione ai soggetti, addosso ad uno, è stata ritrovata la somma di 215 euro, probabile provento dell’attività di spaccio. Un accertamento eseguito con l’ausilio di personale dell’Enel ha permesso, altresì, di accertare la presenza di un allaccio abusivo alla rete di fornitura elettrica. A seguito di quanto riscontrato, i poliziotti, su disposizione dell’ Autorità Giudiziaria, hanno condotto i quattro maggiorenni presso la Casa Circondariale “Ucciardone” in regime di vita comune. Il minore, informata l’Autorità Giudiziaria della Procura dei Minori, è stato indagato in stato di libertà per i reati di detenzione di sostanze stupefacenti e ricettazione di rame, in concorso.